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"Piano casa secondo Bioedilizia"

ricevo e pubblico la seguente nota:

"Un rilancio del mercato ma NO alla speculazione edilizia L’Istituto Nazionale di Bioarchitettura esprime preoccupazione per le nuove in materia edilizia del “Piano Casa”. L’incremento generalizzato delle volumetrie esistenti, come di recente proposto, risulta altamente rischioso per il patrimonio edilizio nazionale. Alla luce dell’attuale crisi, nonostante la palese necessità di una revisione generale delle procedure edilizie nella direzione della trasparenza e della semplificazione, al solo scopo di incentivare il mercato, si ritiene che la risposta idonea non possa passare per la deregolamentazione generalizzata. Si ricorda che l’azione di governo presuppone autorevolezza e un buon rapporto con i cittadini, aspetti legati anche alla coerenza normativa. Tale coerenza decade qualora con lo strumento di misure improvvisate si legittimi l’assenza di controllo dell’attività edilizia, con regole che creano deroghe alle regole. La normativa locale, anche per ciò che concerne l’urbanistica, è frutto di una elaborazione continuativa negli anni e di concertazione con gli attori e gli usufruitori, che in questo caso si troverebbero di fatto improvvisamente “una tantum” esautorati. Tale prospettiva delinea certamente un ulteriore peggioramento della qualità morfologica dell’edificato sul territorio italiano, causato da ampliamenti e superfetazioni dettati dalle occasioni d’intervento e slegati da ogni logica di coordinamento. Pericoloso il risultato che tale decisione potrebbe avere sulle campagne, con il consolidamento di fatto di capanni e depositi per attrezzi e la loro ennesima conversione in unità abitative, secondo il copione dei tanti precedenti condoni. Ancor più tragica la possibilità di intervenire in parchi e aree di tutela culturale e ambientale. Si segnala pertanto come tali iniziative poco abbiano a che vedere con l’emergenza abitativa, in quanto il beneficio per le famiglie con difficoltà economiche sarà limitato. Sebbene da tempo l’INBAR auspichi un’applicazione diffusa dei migliori criteri di bioarchitettura e di efficienza energetica, si critica che tali caratteri siano sfruttati come strumento per ampliamenti secondo criteri incoerenti. Il rischio che si realizzi l’ennesimo greenwashing di interventi degradanti per l’ambiente costruito e la natura è reale. A maggior ragione qualora la norma sia deficitaria delle necessarie definizioni in tema di bioedilizia. L’Istituto Nazionale di Bioarchitettura auspica che il governo voglia tenere conto dei suggerimenti e valutazioni qui esposti. " Istituto Nazionale di Bioarchitettura

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TESTAMENTO BIOLOGICO cosa prevede?

Testamento biologico, ecco cosa prevede
Approvato l'emendamento UDC sulla non vincolatività del TB per il medico


Roma, 26 mar. (Adnkronos Salute) - No alla sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiali, assistenza domiciliareai pazienti in stato vegetativo, dichiarazioni anticipate di trattamento (dat) non vincolanti e durata delle stesse di 5 anni.


Nove articoli, e non più dieci come da principio, per regolamentare il dibattuto tema del testamento biologico. Il testo Calabrò, che oggi ha ottenuto il via libera dell'Aula del Senato in prima lettura, prende il nome di 'Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e dichiarazioni anticipate di trattamento', ed è la sintesi di una serie di disegni di legge in materia. Nel primo articolo del testo vengono delineate le finalità del Ddl che vuole garantire l'inviolabilità e l'indisponibilità della vita umana, nonché la tutela della salute come fondamentale diritto del cittadino e della collettività. Si precisa il divieto di ogni forma di eutanasia attiva e al suicidio assistito, e si sancisce il divieto di forme di accanimento terapeutico, anche se, nel testo emandato che ha avuto il via libera dell'Aula, non si fa mai esplicito riferimento letterale all'accanimento terapeutico, depennato dal testo con una serie di emendamenti.

L'articolo 1, dopo un acceso confronto tra le parti in Commissione Sanità, accoglie anche il passaggio sul consenso informato chiesto a grande voce dal Pd. Ma in una formulazione più 'soft' rispetto a quella indicata dai democratici in Commissione con un emendamento che vedeva il presidente dei senatori democratici Anna Finocchiaro come prima firmataria.

All'articolo 2 si disciplina il consenso informato, mentre all'articolo 3 si entra nel vivo della delicata questione - indubbiamente il nodo più controverso del provvedimento - dell'idratazione e dell'alimentazione artificiali. L'articolo 3, infatti, disciplina i contenuti e i limiti delle Dichiarazioni anticipate di trattamento, le cosiddette Dat, attraverso le quali il dichiarante esprime il proprio orientamento sui trattamenti medico-sanitari e di fine vita in previsione di una futura perdita delle capacità di intendere e di volere. Non possono essere inserite indicazioni finalizzate a eutanasia attiva od omissiva. E si specifica, inoltre, che alimentazione e idratazione artificiale, in quanto forma di sostegno vitale, non possono costituire oggetto di dichiarazioni anticipate. Ciò significa, in altre parole, che non verrà data la possibilità di scegliere anticipatamente, e in piena coscienza, di non sottoporsi ad alimentazione e idratazione artificiali qualora ne avessimo bisogno trovandoci in condizione di disabilità. Nel testo si determina, inoltre, che le Dat acquistano efficacia dal momento in cui il paziente in stato neurovegetativo sia incapace di intendere e di volere. La valutazione dello stato clinico spetta a un collegio formato da 3 medici, composto da un neurologo, un anestesista-rianimatore e un medico legale, sentiti il medico curante e il medico specialista della patologia.

Nell' articolo 4 si afferma che le Dat non sono obbligatorie e devono essere redatte in forma scritta da persona maggiorenne in piena capacità di intendere e di volere, raccolte dal medico curante e non più dal notaio come previsto nel testo originario. Sono sempre revocabili e modificabili e hanno validità di 5 anni, termine oltre il quale perdono efficacia.

L'articolo 5 prevede l'assistenza ai pazienti in stato vegetativo, mentre l'articolo 6 disciplina la figura del fiduciario, che, in collaborazione con il medico curante, si impegna a far sì che si tenga conto delle indicazioni sottoscritte dal paziente. L'articolo 7 garantisce al medico la possibilità di disattendere le Dat, sentito il fiduciario, qualora non siano più corrispondenti agli sviluppi delle conoscenze scientifiche e terapeutiche. In caso di controversia tra medico e fiduciario la questione va sottoposta alla valutazione di un collegio di medici composto da un medico legale, un anestesista-rianimatore e un neurologo, sentiti il medico curante e il camice bianco specialista della patologia. Tale parere non è vincolante per il medico curante, il quale non è tenuto ad applicare prestazioni contrarie alle sue convinzioni di carattere scientifico e deontologico. All'articolo 8 si disciplina l'ipotesi di contrasto tra soggetti legittimati a esprimere il consenso al trattamento sanitario in assenza del fiduciario. La decisione viene autorizzata dal giudice tutelare su parere del collegio medico, o in caso di urgenza sentito il medico curante. All'articolo 9, contenente disposizioni finali, è prevista infine l'istituzione di un registro nazionale, una sorta di archivio delle Dat, al ministero del Welfare, in cui confluiranno i testamenti biologici raccolti. Le Dat non sono soggette all'obbligo di registrazione e sono esenti dall'imposta di bollo e da qualunque altro tributo.

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ON GALLETTI SU FEDERALISMO -Prato 26 Marzo 2009


PRATO: Giovedi 26 Marzo 2009 ore 21,30
Palazzo Novellucci, via Caroli


ON. GIAN LUCA GALLETTI
V Commissione Bilancio Tesoro e Programmazione; ex assessore Guazzaloca
"Federalismo Fiscale, come concepire e dare concreta attuazione ad una nuova regolamentazione dei rapporti finanziari tra Stato, regioni ed enti locali"



L'UDC pratese assieme ai Circoli Liberal ha organizzato un incontro con l'On. Gian Luca Galletti (ex assessore giunta Guazzaloca a Bologna) un incontro per capire l'attuale proposta di federalismo fiscale e la posizione dell'Unione di Centro, che si diversifica da quella delle altre formazioni poitiche parlamentari.

L'accento sarà posto sulla reale attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, con la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni che lo Stato deve garantire a tutti i cittadini, con le funzioni fondamentali degli enti locali e con il livello di decentramento necessario ad assicurare l'esercizio unitario delle funzioni sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza. Fare precedere l'esame del disegno di legge sul federalismo fiscale dall'esame e dall'approvazione del progetto di legge relativo alla Carta delle autonomie, in quanto l'aspetto istituzionale risulta logicamente precedere e prevalere sugli aspetti finanziari, ovvero in modo diametricalmente opposto di come si intende operare con l'approvazione del "federelasismo fiscale".

Interverranno alla serata:
On. Nedo Poli
, (segretario regionale UDC)
Dott. Enrico Mencattini (Segretario provinciale U.D.C. Prato),
Avv. Francesco Querci (Segretario Comunale U.D.C. Prato),
Dott. Antonio Longo (Segretario Comunale Giovani U.D.C Prato),
Avv. Simone Goti (Coordinatore Provinciale Circolo Liberal Prato).
Incontro aperto a tutti.

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UDC appoggia CENNI

UNIONE DI CENTRO


In questi giorni a fianco delle riunioni dei Comitati del partito, si sono tenuti i primi e fondamentali contatti con Roberto Cenni, candidato Sindaco per Prato.
La convergenza su temi cari all'UDC Pratese e la passione con la quale sono stati trattati dal candidato, hanno confermato la bontà della candidatura da sempre auspicata dalla segreteria Pratese, che oggi, anche in modo formale, dichiara dunque di sostenere per la conquista del Municipio, mettendo a disposizione le proprie risorse.

La Segreteria é altresì grata alla disponibilità del nostro Candidato CAVERNI, sceso in campo per difendere la linea del partito contraria a sostenere candidati che non fossero espressione della città, super partes, idoenei da una parte ad attrarre e sintetizzare ogni forma di opposizione e dall'altra parte capaci di costruire una vera alterinativa di governo; Caverni si é fatto indietro coerentemente con la posizione assunta da lui e dal partito al momento della presentazione alla città, contribuendo in tal modo fattivamente alla migliore scelta, la più ampia e condivisa.

Cenni rappresenta, infatti, la migliore proposta politica in quanto vero momento di discontinuità nei confronti di un'amministrazione cittadina carratterizatasi solo da autoreferernzialismo e da totale indisponibilità all'ascolto delle istanze che provenivano dalla città, nonché da una grave incapacità di lettura e di risposta di quei fenomeni sociali ed economici in rapida evoluzione.
I concetti di "merito" e di "rinnnovamento" devono entrare nella nostra amministrazione, alla quale rimproveriamo anche di non avere saputo, attraverso le proprie rappresentanza politica, di accennare al cambiamento, candidando i vertici della "società partecipata per eccellenza" alla guida della città e precipitando poi nel caos a seguito di candidature di due ex assessori, quali lo sono stati Carlesi e Milone, idonee ad evidenziare solamente una crisi e un'incapacità della sinistra ad offrire risposte reali ed innovative ai cittadini.

Riteniamo di precisare che non é solo importante sottolineare il cattivo stato in cui Prato é stata ridotta o la necessità di dare attuazione alla vita democratica attraverso un'alternanza, di cui oggi la città sente il bisogno dopo decenni di governo di sinistra, ma siamo convinti che puntare su un canidato super partes, che abbia una visione "laica" dei problemi e che sappia chiamarli con il nome giusto lontano, dal peso del conformismo politico ed intellettuale di cui é inevitabilmente vittima il candidato del PD, sia l'elemento in più e la ricetta prescritta per la svolta che la città chiede a gran voce. I problemi della città sono molti e non sono né di destra, né di sinistra, ma vanno "laicamente" risolti con il candidato adatto al raggiungimento dello scopo ed in particolare alla salvaguardia del lavoro, della piccola e media impresa ovvero del rilancio di Prato nel "commercio globale".
Questo sta alla base della nostra scelta di questo tipo candidato, che oggi si pone come elemento impriscindibile per superare "l'ingessatura" della città provocata da una giunta oramai al capolinea.

Per questo, oggi L'UDC é pronta a fare la sua parte, anche attraverso la valorizzazione di nuovi soggetti che la politica attende in un momento assai delicato della nostra comunità, per la quale ci sarà bisogno di tutti e soprattutto sarà necessario una maggiore partecipazione dei cittadini per la realizzazione di un disegno complessivo che dia nuova assetto ai delicati equilibri sociali ed economici, che stanno alla bane del nostro vivere quotidiano ovvero al così detto " bene comune".
Enrico Mencattini (Segr Prov Udc) - Francesco Querci (Segr. Com. UDC)

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“Misure a favore dell’efficienza e della funzionalità delle Forze Armate”

Roma, 12 mar. - La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità la mozione “Misure a favore dell’efficienza e della funzionalità delle Forze Armate”, primo firmatario l’Onorevole Pier Ferdinando Casini, che invita il Governo a preservare l’efficienza e la funzionalità delle Forze Armate minacciata dai tagli al bilancio. Il documento dell’Udc è stato l’unico ad aver ricevuto il consenso di tutti i gruppi. La mozione, illustrata dall’onorevole Francesco Bosi, già sottosegretario alla Difesa, prevede il mantenimento dell’attuale standard qualitativo e quantitativo delle Forze Armate, affinché esse possano continuare ad essere presidio alla sicurezza interna ed internazionale, specie nelle aree di crisi mantenendo così gli impegni liberamente assunti nelle sedi internazionali. La Camera in tal modo dice ‘no’ all’ipotesi di un modello di Difesa ridotto a 140mila unità rispetto a quello attuale di 190mila, approvato con legge 133/2000 che ha introdotto la professionalizzazione. Nonostante la difficile situazione di congiuntura economica, l’Italia non deve rinunciare alla propria ambizione di nazione, protagonista nel mondo, per opere umanitarie e di sicurezza, tutelando il comparto Difesa. Deve essere assicurata, nel tempo, stabilità e coerenza all’assegnazione delle risorse al comparto che, come ogni grande struttura organizzativa, non può prescindere da una continuità di programmazione. Ora spetta al Governo dare concreta attuazione a questo importante indirizzo espresso oggi dalla Camera dei Deputati riconsiderando i tagli del decreto legislativo 112 che prevedevano addirittura, per il 2010, una decurtazione del 40% alle spese per il personale. Si tratta di un’autentica svolta se si pensa che già dall’esercizio in corso sono state drasticamente ridotte le spese per il reclutamento e l’addestramento.

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Sondaggio Casini (UDC) in forte crescita

da "La Repubblica"

ROMA - Se le elezioni europee - indette per il 6 e 7 giugno - si svolgessero oggi, quali risultati uscirebbero dalle urne? Alla domanda prova a rispondere il sondaggio Ipr Marketing, che per Repubblica.it ha interpellato gli italiani, il 26 e 27 febbraio, sulle loro intenzioni di voto. Con esiti interessanti: a fronte di un forte tonfo del partito democratico, che passa dal 33,2 delle Politiche 2008 al 22%, va registrato un boom dell'Italia dei valori (dal 4,4 all'8%); una notevole crescita dell'Udc (dal 5,6 all'8); un aumento della Lega (dall'8,5 al 9,5%), a cui corrisponde un lieve calo del Pdl (dal 37,4 al 36%). E, infine, una piccola ripresa delle forze di sinistra. Che però, frantumate in tanti rivoli, rischiano di non superare la soglia necessaria del 4%.

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