ITALIA ed il Gioco d'Azzardo.

Chapter 1
ITALIA  ed il Gioco d'Azzardo.

L'Italia e la sua eterna fragilità.
Il gioco d'azzardo, non solo nelle sale gioco, ma anche nei palazzi romani.
Mosse e contromosse, daglli scacchi al videopoker, per spartirsi cosa? 
Quale è la vincita per il popolo italiano?
Questo nessuno ce lo dice.
Non sarà certo una vittoria elettorale della destra sulla sinistra o sulla sinistra sulla destra a risolvere i problemi eppure tutti sono già pronti a levare gli scudi, a scaricarsi addosso le responsabilità, per poi arrivare ad una vittoria elettorale che, bene che vada, sarà esigua per l'una o l'altra parte, ina una situazione di rinnovata quanto assurda nuova destabilizzazione.
L'odiata Germania, egemone in Europa, vine anch'essa fuori da una grave sconfitta (militare e politico) con il suo dopoguerra fatto di rovine; ripresasai si è rimessa in gioco unendosi ad una gernania (quella dell'EST) ereditando di nuovo delle rovine. Si unisce nel momento della crisi e ne esce in modo eccellente. 
Il pensiero va all'Italia, politicamente incapace di trovare quell'unitarietà d'intenti per uscire da una crisi che morde, eccome morde! Morde tutti, ogni caregoria sociale, non risparmia proprio nessuno.
Quale forza politica dunque mi rappresenta in questo momento?
Credo che non mi possa rappresentare chi crede di fare gli interessi di una o dell'altra parte, ma quella che miri all'interesse collettivo.

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Il ritorno di Berlusconi e fare politica oggi

La famiglia del PD sembra avere eletto il candidato meno forte.
Scendendo in campo (ri-ri-ri-scendendo in campo) subito dopo l'acclamazione bersaniana, appare chiara la valutazione del cavaliere. Renzi, troppo pericoloso, ma con Bersani ci si può fare!
Scendendo in campo il Berlusconi, stoppa molti provvedimenti in corso di approvazione, anche scomodi: alcuni scomodi ai propri elettori, altri ai propri (ri) eleggibili.
La legge elettorale; rimanendo alla vecchia norma, si andrà a votare con quel sistema che assicura agli amici e ai nemici il loro posto in Parlamento, alla faccia di tutto e di tutti.
Che fretta c'era di provocare una crisi (assolutamente da evitare) a pochi mesi dalla scadenza naturale, colpendo il Governo (che si erano impegnati a sostenere) sul decreto sviluppo?
Sembra che ancora una volta che i mille orticelli abbiano avuto il sopravvento sul PAESE.

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