Provincia; Direttore Generale / Gestri

Gruppo Consiliare U.D.C. - Consiglio Provinciale di Prato

L'Unione di Centro intervenne immediatamente con un'interrogazione mirata a rilevare l'inopportunità e probabilmente l'illegittimità di procedere alla modifica del REGOLAMENTO PROVINCIALE della Provincia, ESCLUDENDO il REQUISITO della LAUREA per la nomina del Direttore Generaledell'Ente.

Questo ben prima della nomina dell'attuale Direttore Cecchi.

Riporto le motivazioni che rimangono valide oggi e aiutano a comprendere l'attuale situazione, degenerata con gli esposti alla Procura.

Il Gruppo consiliare UDC ha sllevato dubbi sull'operazione in corso per la nomina in Provincia del Direttore Generale: si chiede in particolare i necessari chiarimenti su a) i motivi che hanno portato all'approvazione delle modifiche all'articolo 6 del Regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi (via la Laurea) b) quali sono le intenzioni circa la nomina del direttore generale dell'ente, c) l'impegno di spesa collegate alla citata nomina.


I dubbi sulla convenienza dell'operazione sono sorti dalla concorrenza di due circostanze: la prima che l'ex Presidente Logli aveva ritenuto nella scorsa legislatura di non nominare un nuovo Direttore Generale, ritenendo evidentemente non essenziale tale figura ed economicamente non conveniente per l'Ente ed il tutto ovviamente in una situazione di controllo di spese di gestione, anche in funzione del patto di stabilità.

Dall'altra che per la nomina del Direttore, oggi, si giunge anche alla modifica del Regolamento per modificare i requisiti per accedere a quella carica: in sostanza non è più necessaria la Laurea universitaria, quando questa invece risulta prevista come essenziale per l'assunzione come dirigente di ente pubblico.

I due aspetti sono entrambi importanti.

Il primo, quello del costo, incide direttamente sui parametri per il calcolo del "Patto di Stabilità". E' circostanza nota che la spesa per il personale è uno dei fattori principali che va ad incidere sulla valutazione del rispetto del patto di stabilità. Una nuova assunzione di un Direttore Generale con un rilevante impegno di spesa stimato per oltre , oltre ai temi noti legati alla congiuntura economica ed i costi della politica, andrà a ripercuotersi inevitabilmente sulla gestione dell'Ente, anche di quel personale, potenzialmente necessario ed altamente professionale, per porre in essere quella complessa progettuallità legata ad esempio all'ambiente, alla formazione e alla ricerca.

Non giungere, dunque. a penalizzare l'Ente anziché favorirlo, proprio sugli obiettivi prepostosi in campagna elettorale.

Il secondo, quello della Laurea, attiene invece a quel requisito minimo, ma rilevante, idoneo a manifestare una certa professionalità per ricoprire la carica di direttore generale; non a caso prevista per tutti i dirigenti pubblici. Il Direttore Generale - si ricorda - costituisce una figura dirigenziale ‘di alta professionalità’ e a ‘competenza limitata’, con proprie e specifiche competenze.

Che la legge lo consenta oppure no, non sta al mio gruppo politico valutarlo, ma sicuramente la laurea rappresentava quel minimo di garanzia al quale affiancare il curriculum più appropriato per la carica in questione.

Sebbene la giunta ha operato la modifica dell'articolo 6 del regolamento questa, a nostro avviso, potrebbe essere non sufficiente a giustificare l'operazione e superare le previsioni statutarie proprie dell'Ente, posto che lo Statuto che impone la riduzione dei servizi per il miglioramento dei servizi, l'efficienza della gestione e l'ottimizzazione dell'impiego del personale", ovvero il rispetto del "principio della semplificazione amministrativa e di gestione nell'ambito del rapporto costi-benefici".

L'attività della giunta opera quindi in un contesto particolare, in contraddizione con la linea politica precedente dell'Ente tenuta nella scorsa legislatura e, pertanto, particolarmente forti e chiare dovranno essere le motivazioni del Presidente per la reintroduzione del c.d. "city manager" per la Provincia di Prato, quale figura di raccordo fra pubblico e privato, una figura che privilegerebbe si la gestione per l'efficienza, sebbene, sappiamo, non essere sempre condivisa dagli stessi enti locali e di cui ancora oggi oggetto di interpretazione ed evoluzione normativa.

Francesco Querci Capogruppo UDC Consiglio Provinciale

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Interrogazione Querci (UDC) sostegno (giovani e donne) per formazione piccole e medie imprese.

Al Presidente del Consiglio Provinciale

Oggetto: interrogazione- in merito alla attivazione di misure a sostegno della formazione per le piccole e medie imprese

Il sottoscritto consigliere provinciale
VISTO il rapporto annuale dell’IRPET 2010 che mette in evidenza la crescita economica debole edisomogenea della Toscana che allarga le maglie della disoccupazione
VISTO anche il rapporto annuale dell’ISTAT 2010 dove è in aumento la disoccupazione di lunga durata, cioè di coloro che non cercano lavoro attivamente in quanto, lo scoraggiamento e l’attesa degli esiti di passate azioni, sono i motivi fondamentali della mancata ricerca attiva del lavoro.
CONSIDERATO che tale “zona grigia” è occupata prevalentemente da giovani tra i 15 e 24 anni il cui tasso di disoccupazione in Toscana è cresciuto in un anno dal 17, 8% al 23,01%, e dalle giovani donne la cui maternità è diventata un pericolosa scelta, spesso non libera, tra famiglia e lavoro.
CONSIDERATO inoltre che la “ripresina” dell’economia toscana è stata definita “asimmetrica” poiché ha toccato solo le grandi imprese, orientate all’export, capaci di investire risorse in tecnologia ed innovazione e in piani di riorganizzazione aziendale.
EVIDENZIATO invece che le piccole e medie imprese, il tessuto tipico della nostra economia, accusano i problemi maggiori di mancata crescita con perdite preoccupanti nel manifatturiero: tessile, calzature, oreficeria e legno/mobili, da sempre il fiore all’occhiello dei distretti industriali e artigianali per l’ espressione di alte professionalità spesso difficili da tramandare.
RIPRESE alcune indagini sul mondo del lavoro e della formazione presentate dalle associazioni di categoria e da specialisti in materia in cui si sottolinea la mancata valorizzazione delle conoscenze pratiche rispetto a quelle teoriche con conseguente svalutazione delle attività manuali, considerando che, in controtendenza, in Italia si registra la più alta disponibilità di posti di lavoro manuali che restano scoperti per mancanza di competenze professionali
RICHIAMATI il Programma operativo toscano del FSE (fondo sociale europeo) 2007-2013, e il Piano regionale integrato per i giovani, tra le cui priorità ci sono azioni di sensibilizzazione del sistema produttivo locale nella direzione di una maggiore domanda di occupazione qualificata ed istruita; la necessità di assumere, tra i target di utenza da raggiungere, anche i soggetti appartenenti alla disoccupazione allargata e alla forza lavoro potenziale in modo da poter perseguire con successo l’obiettivo di innalzare il tasso di occupazione;la necessità di interventi mirati e qualificati per l’occupazione femminile che richiede la valorizzazione di tutti gli strumenti disponibili per far fronte alle problematiche legate ai tempi di vita familiare, di lavoro, di formazione

Per tutto quanto sopra esposto
interroga il Presidente e la Giunta provinciale per conoscere
- quali misure sono state adottate, o intendono adottare, per favorire l’occupazione nella piccole e medie imprese attraverso la promozione della formazione professionale che possano introdurre nelmondo del lavoro “figure idonee” e qualificate coinvolgendo direttamente anche le associazioni di categoria del territorio visto che i giovani non chiedono misure “assistenziali” ma “opportunità”
Francesco Querci
(Gruppo Provinciale Unione di Centro (UDC)

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Immigrazione - 08 Luglio -

Una Comunità che risponde al problema "immigrazione": dal Vescovo al Sindaco al Presidente della Provincia con le rappresentanze sindacali e gli assessori di riferimento:
necessità di dialogo per il bene comune


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“GIOCHI e SCOMMESSE fra illegalità e dipendenze: un’emergenza per Prato?” Prato, 19 Maggio 2011, Palazzo Banci Bonamici

“GIOCHI e SCOMMESSE fra illegalità e dipendenze: un’emergenza per Prato?”
Prato, 19 Maggio 2011, Palazzo Banci Bonamici


Clicca su TV PRATO per vedere il servizio

Ieri sera dopo i saluti degli organizzatori Matteo Nincheri (Domani Prato) e Paola Pancini (Nuova Prato) si è tenuto l’incontro promosso e patrocinato dall’UDC sul tema GIOCHI e SCOMMESSE fra illegalità e dipendenze. in collaborazione con la rivista giuridica Lexgiochi.

La risposta di pubblico è stata sopra le aspettative a dimostrazione dell’attualità di un fenomeno che, come ha evidenziato il Presidente Nazionale di Federbingo Italo Marcotti, vale 60 miliardi di euro con un’entrata per lo stato di 9 miliardi e 60.000 posti di lavoro.

Dopo l’introduzione del consigliere provinciale Francesco Querci, l’Avvocato Cino Benelli di Lexgiochi ha rilevato insieme alla Dott.ssa Stacchini, gli aspetti giuridici e regolamentari con particolare attenzione agli Enti Locali.
Ludopatia e i progetti sul territorio sono stati esposti dalla Direttrice del SERT, Dott.ssa Antonella Manfredi, da Piero Iannello delle Federconsumatori per il progetto ALEA (con ASL e CIES) e lo psicologo Marco G. Degl’Innocenti per quanto riguarda le nuove dipendenze (Web/Internet/videogiochi).

La formula workshop ha favorito e acceso il dibattito al quale hanno attivamente partecipato, fra gli altri, l’Assessore alla sanità Dante Mondanelli e allo sviluppo economico Roberto Caverni nonchè rappresentanti del mondo dei consumatori Stefano Bellandi (segretario provinciale CISL) e Paolo Noci (Presidente Federconsumatori), ponendo l’accento sulla difesa della persona e il recupero del valore dell’educazione all’interno delle famiglie.

Il dato che Prato ha una spese pro-capite superiore alla media nazionale (ca. 1000,00/annue, rende la nostra provincia appetibile per chi intenda sviluppare il Gioco, legale ma anche illegale, assecondando anche la propensione al gioco della comunità cinese, che già oggi registra il 30% dei giocatori totali.
Un tavolo fra i maggiori attori (ASL, Comune, Provincia e Confcommercio) per sviluppare canali informativi sul tema e nuovi regolamenti, la proposta “politica” che ne è uscita dalla serata per operatori e amministratori.
Francesco Querci Cons. Prov. Udc

per ricevere la documentazione della serata contattare info@francescoquerci.it - info@lexgiochi.it



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Giochi e Scommese: Illegalità e Dipendenze (Prato)

Organizza e patrocinia Gruppo Provinciale UDC, con DOMANI PRATO, NUOVA PRATO e LEXGIOCHI
19-05-2011 Palazzo Banci Bonamici, Via Ricasoli (sede Provincia)

Il Gioco illegale e la dipendenza da gioco compulsivo costituiscono fenomeni in FORTE ASCESA.
Vi restano coinvolti uomini. donne anziani giovani.
Il Giococo, quale libera espressione della personalità, necessita dunque di tutela e regolamentazione.
A PRATO il fenomeno si può profilare in modo ancora più preoccupante per la massiccia presenza della comunità orientale, notoriamente dedita al gioco.
La PAROLA passa così a chi ha in mano i dati e le informazioni per meglio comprendere il problma e potere agire positivamente sul territorio.
ne parlano
Matteo NINCHERI (Domani Prato)
Paola PANCINI (Nuova Prato)
Francesco QUERCI (consigliere Provinciale UDC)

Stefano BELLANDI, segret. Gen. CISL PRATO
Cino BENELLI, giurista LEXGIOCHI
Sonia GARCIA, Dirigente S.ERT/ASL4
Marco GAMANNOSSI DEGL'INNOCENTI, psicologia-giuridica
Piero IANNELLO, direttore federconsumatori PRATO
Antonella MANFREDI, Direttore S.ERT/ASL4
Italo MARCOTTI, Pres. Nazionale Federbingo
Paolo NOCI, Pres. Federconsumatori PRATO
Lorenzo Sacchetti esperto e autore di pubblicazioni LEXGIOCHI

Roberto CAVERNI, assessore Comune PRATO
Dante MONDANELLI, assessore Comune PRATO

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