"Mozione di sfiducia" a Cenni, Sindaco di Prato
Posted On giovedì 19 gennaio 2012 at alle giovedì, gennaio 19, 2012 by Avv. Francesco Querci
Quei TRE errori compiuti in un solo atto dal PD Pratese.
In prossimità della notizia drammatica dell'avviso di garanzia a Roberto Cenni, noto industriale e Sindaco di Prato, avevo apprezzato la posizione di alcuni esponenti del PD, che seppur nella severità del loro giudizio, avevano saputo tenere una linea di moderazione, ben distinta da altre posizioni disordinate e sovra eccitate di altri esponenti di partito di opposizione.
Con grande amarezza sottolineo quindi oggi che, nonostante il lungo tempo della giusta riflessione, quegli esponenti si sono esposti in un atto "vigliacco", figlio di un assurdo giustizialismo.
Azione politica, la loro, in odio alla persona eletta come Sindaco della città, incuranti dei potenziali effetti di un'eventuale "distacco" da quell'ufficio della sua guida.
Da poco gli echi dei richiami alla moderazione e alla pacatezza a tutte le forze politiche per l'interesse della comunità e come d'incanto, in assenza di un fatto politico grave o gravissimo da giustificare il ricorso alla misura più forte che il Consiglio Comunale abbia, il PD pratese con i propri compagni di viaggio si inventa la MOZIONE DI SFIDUCIA.
Parola grave che udiamo nei rotocalchi nazionali. Una Mozione che deve essere motivata da fatti politici; ebbene il "fatto politico" è costituito invero da un "fatto privato caratterizzato - come ben sanno- dalla provvisorietà di un atto emesso solamente a tutela dell'indagato". Una mozione dunque strumentale ad interessi di parte (di partito) e quel che è più grave, che disprezza e si disinteressa degli interessi della città.
Concludo: uso distorto di uno strumento politico (il più forte fra l'altro), fondato su motivi di natura privata, per ottenere risultati di parte: tre contestuali errori in un solo atto.
Francesco Querci
Capogruppo Udc Provincia