sulla LEGGE ELETTORALE TOSCANA

Continua serrata in Regione la battaglia sul Voto di Preferenza (e non solo)
Dichiarazione di Marco Carraresi


“Non abbiamo per obiettivo quello di difendere poltrone od orticelli, approfittando di un sistema che garantisca le rendite di posizione. Ci interessa però che la futura legge elettorale regionale abbia almeno due caratteristiche fondamentali: che sia in grado di rappresentare efficacemente le maggiori identità culturali e politiche delle Toscana, senza ridurre tutto ad uno sterile bipartitismo, e che sia in grado di “restituire agli elettori la possibilità di selezionare all’interno della lista prescelta quei candidati che danno piana garanzia di serietà, competenza, amore al bene comune, anziché doversi limitare a ratificare nomine già decise”.

Se c’è un aspetto assolutamente inaccettabile nell’attuale legge elettorale regionale è infatti l’assenza della possibilità del voto di preferenza, la cui cancellazione, avvenuta quattro anni fa, è stata osteggiata dall’Udc, praticamente l’unica forza politica che ha cercato di ripristinare, con varie iniziative, questo strumento di democrazia. Un’assenza che, se unita all’imposizione di liste bloccate o a candidature imposte nei collegi uninominali come proposti da qualche forza politica, rischia di mortificare la partecipazione e il diritto di scelta degli elettori.

Per questo, se prossimamente il Consiglio regionale si occuperà di introdurre modifiche all’attuale legge elettorale, proporremo nuovamente con forza anche la questione del ripristino del voto di preferenza, coinvolgendo tutti i colleghi del Consiglio, indipendentemente dal partito o dallo schieramento di appartenenza. E’ giusto infatti che sia ben chiaro ai cittadini quali forze politiche lavorano per il mantenimento di un sistema bloccato che delega ai vertici di partito la scelta su chi eleggere, e quali forze invece sono disponibili a restituire alla sovranità degli elettori questa potestà. In questi anni sono state diverse e autorevoli le voci che hanno sollecitato un ritorno al voto di preferenza, e anche numerosi esponenti politici si sono espressi in tal senso. Ora però occorre passare dalle parole ai fatti”.
Firenze 22 aprile 2008

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