Abbandonare Consiglio Comunale

il giorno della votazione sul Bilancio: atto di coraggio o di viltà o opportunismo politico?!


"Non c'è niente di più triste nel mondo che svegliarsi il Giorno di
Natale e non essere un bambino" Erma Bambeck Menti "laiche" hanno oramai da tempo riconosciuto come la "natività" va oltre il suo aspetto religioso o di una tradizione di festa, ma si collochi come alto significato alto di libertà dal moomento che Dio ha deciso di farsi uomo. Da qui si sviluppa quel che comunemente viene rettamente chiamata "identità" di un popolo; ebraesimo e cristianesimo hanno "forgiato il ferro della storia del mondo nell'ambito della coscienza , in cui la ricerca e la libertà della volontà sono risorse fondamentali" (Michael Novak).
In un momento in cui anche eminenti esponenti laici chiedono il recupero e la valorzzazione delle nostre identità culturali, appare oltremodofuori luogo e forzato l'intervento dei nostri amici del Consiglio Comunale che è andata ben oltre la semplice stigmatizzazione di un fatto sul quale ovviamente si può anche (con coraggio) essere contro. Contestare un Presepe!

Si giunge alla spettacolarizzazione di una protesta che
(coincidentemente) capita il giorno della discussione e della votazione del Bilancio Comunale.

Uno degli atti più importi per il governo della città, uno dei momenti più delicati anche per il momento di crisi in cui versa la città, Taiti e Vannoni hanno bene pensato di abbandonare l'aula non partecipando nè alla discussione nè all'approvazione. Il caso ha voluto che il giorno prima anche in circoscrizione centro (dove non c'è il Presepe) era all'odg il Bilancio ed anche lì non hanno partecipato gli esponenti di sinistra (SD e RC). A volta le coincidenze fanno pensare e il dubbio di una strumentalizzazione da parte dei consiglieri usciti dall'aula consigliare è purtroppo forte, per non volere prendere posizione in merito al bilancio e quindi alle scelte della giunta comunale. Francesco Querci segr. com. udc

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