Apriamo il dibattito su due argomenti Consiag e Provincia

Apriamo il dibattito su due argomenti Consiag e Provincia Crediamo che soltanto attraverso la disponibilità della stampa il dibattito politico nella nostra città e provincia possa prendere forma e sentiamo il dovere di alcune considerazioni politiche. E’ ormai chiaro per tutti che anche a Prato la logica del Bipartitismo , uno comanda uno controlla, non ha funzionato,anzi addirittura oltre ad almeno 5/6 partiti si sviluppa la nascita di molte liste che concorreranno all’elezione dei nuovi Consigli Comunale e Provinciale, all’elezione del Sindaco e del Presidente della Provincia di Prato. Dalle aggregazioni,non più scontate per nessun partito o lista,dalle intese sui programmi nascerà la Prato del prossimo decennio. E’ infatti concordato da tutti,anche dalle rappresentanze economiche e sociali, che oltre ai problemi politici è in atto per tutti un cambio generazionale. Crediamo che sia nescessario riscoprire le motivazioni di una politica condivisa,che chi parte da posizioni di forza chieda risposte di equilibrio sulle proposte anche a chi rappresenterà l’opposizione,comunque parte dell’organoistituzionale da tutti condiviso. Arroccarsi già prima delle elezioni in roccaforti di logica di un potere difeso a tutti i costi o da espugnare a tutti i costi non è il bene comune che i cittadini chiedono. Il passato è finito per tutti .Nel rinnovarci però dobbiamo prepararci a dare comunque risposte sui temi più importanti che ci aspettano e che anche se con angolature diverse tutti sappiamo quali saranno: declino industriale,perdita della certezza del lavoro,sgretolamento delle certezze sociali.Riproponiamo una idea di città, di Provincia ,di Comunità in grado di stare insieme qualunque sia il nostro ruolo dal sindaco all’ultimo cittadino,dal partito più importante all’associazione meno rappresentativa. Proponiamo due temi sui quali vorremmo confrontarsi con due autorevoli candidati del PD al comune ed alla Provincia Abati e Melighetti, due persone ognuna delle quali con una storia di comando con luci ed ombre che hanno fatto un passo avanti si sono messi a disposizione quale sarà il risultato elettorale. Ambedue facendo questo atto rinunciano a qualcosa che hanno rappresentato a decisioni che hanno determinato scelte di altri-, a loro vorremmo formulare riflessioni su due punti strategici per il programma: Quale vantaggio economico rappresenterà la nuova Holding di energia ESTRA per gli abitanti della città e della Provincia di Prato? Quale posizione intendano prendere in merito all’ipotesi di una unica Area Metropolitana o nell’applicazione da parte regionale nell’organizzazione di Servizi di logiche di area vasta quale ormai ASL ,ATO si vanno configurando. In attesa di queste risposte anticipiamo alcune nostre considerazioni che possano iniziare un dibattito sui temi proposti. Estra: stiamo assistendo ancorprima che si vadano costituendo gli organi definitivi amministrativi ad un assetto organizzativo che rende ormai Prato di fatto esclusa dal controllo sulla nuova società. La decisione di affidare la tesoreria al Monte dei paschi e quindi di allontanare la Cassa da Prato ed al contempo gli impegni di anticipo finanziario ed organizzativi che potenziando Siena ed Arezzo stanno svuotando il Consiag della capacità di controllo sulla nuova società,e a questo un potenziale disimpegno per la politica di investimenti immobiliari ,e di promozione che il Consiag esercitava verso la comunità pratese, rendono non difficile ipotizzare che la nostra città otterrà solo impoverimento reale dalla nascita del nuovo organismo,e questo proprio nel momento in cui le rendite accumulate in tanti anni di lavoro grazie al contributo dell’industria,non ultimo anche i costi pagati per pozzi e riciclo,avrebbero dovuto nel momento di massima difficoltà servire all’abbassamento di prezzi ed innalzamento del numero delle rateizzazioni,e che verrà meno la capacità politica di controllo. In Merito al futurodel ruolo della Provincia noi riteniamo che in questi anni si sia svolto un lavoro indubbio di potenziamento, quale inevitabile negli anni successivi alla nascita,ma che la provincia abbia svolto un’eccessiva politica immobiliare e di contributi ad enti ed associazioni,ma che poco o nulla abbia svolto il ruolo di programmazione epianificazione del territorio in merito ad infrastrutture collegamenti su ruote e gomma,coordinamento di osservatori su lavoro, sanità,trasporti e scuola in grado di sviluppare con Pistoia e Firenze piani di coordinamento. Ed ora che il ruolo dell’ente provincia sembra nelle scelte di Revisione costituzionale declinare Prato si trova in ritardo difficilmente colmabile. Basta pensare ad un Ospedale insufficente,ad una area Universitaria di Serie B anche se inserita nel polo Fiorentino,di un allontanamento dal sistema ferroviario Nazionale con il decollo dell’alta velocità senza una vera metropolitana,Con decisioni ambientali Inceneritore e Parco della Piana solo fiorentine,con l’isolamentio dell’alta valle,dove non siamo riusciti a collegare i 4 km tra vernio –mangona e Barberino.Con la variante di valico si allontanerà anche il traffico pesante e probabilmente i centri di autotrasporto. Ormai il ritardo è così alto che più che colmarlo ci dovremo preparare a gestirlo. Saremo periferia abbandonata dell’area metropolitana della grande Firenze o riusciremo ad essere il centro di una grande area metropolitana comprendente Prato Firenze e Pistoia? Noi propendiamo per questa ipotesi,scommettendo sulle capacità del nostro territorio e dei nostri operatori ecomomici di trovare in questo diversificazioni al tessile che rimane il nostro settore da salvaguardare. Ma e’ tardi ed almeno in campagna elettorale dobbiamo chiarirsi le linee scelte. Sarebbe paradossale che ci trovassimo allo scioglimento delle Provincie senza almeno aver ipotizzato scelte strategiche alternative da esercitare verso Pistoia e Firenze e la stessa regione Toscana. Il dibattito è aperto

Enrico Mencattini segretario Provinciale UDC 10/12/08

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