L'Ex Banci anche oggi agli onori della cronaca:

L'Ex Banci anche oggi agli onori della cronaca: in Commissione urbanistica la maggioranza perde i pezzi (IDV+VERDI) e si salva grazie a Taiti.

Sull'area sembra che ci si giochi il futuro assetto politico della città : i fautori del progetto lo difendono, mentre chi ha bisogno di trovare "facile" consenso lo attacca: così si muovono i rappresentanti dei partiti nelle sedi e fuori delle sedi istituzionali.
Il tutto appare invero anche e sin troppo scontato.

Verrebbe da dire che é un peccato: la valorizzazione dell'area con un progetto innovativo ed importante della città e per me un centro polifunzionale, magari unito strettamente alle tematiche della tecnologia, dell'innovazione, della cultura, della nostra capacità di promuovere e creare, resta accattivante.

Un progetto però già nato viziato; segnato da un peccato originale che segna e contraddistingue il suo DNA. Infatti solo di questo si può parlare quando la politica e le scelte che contano per la nostra città vengono delegate e gestite come una cosa di famiglia o quando una società di servizi, ex fornitrice di gas, si trasforma in un azienda di monopolio la quale interviene più o meno direttamente sulle scelte fondamentali della città e ne condiziona gravemente i suoi equilibri, compromettendo concorrenza e competizione fra i molti per favorire i pochi.
(una nota polemica va anche alla riforma dei Servizi Locali varata dal governo Non in linea con le aspettative e nono in grado di soddisfare le reali esogenze del Pese per un approfondimento vai qui)

Ad ottobre 2007, sempre su questo Blog, avevo già evidenziato le circostanze appena dette ("... e guarda caso l'EXBANCI è del Consiag") proprio a dimostrazione come sin dal momento della presentezione era insito il pericoloso dualismo Consiag-Comune di Prato, idoneo a minarne le fondamenta. Le logiche che infatti ispirano questa santa alleanza, oramai contrastano con il comune sentire, ma soprattutto pare cozzare con gli stessi interessi della collettività.

E' un peccato che un tale progetto non sia stato inserito in uno più ampio che comprendesse il centro storico il macrolotto zero con i tempi necessari del confronto e del dibattito, senza ovviamente trascurare il sacrosanto momento delle scelte che ogni amministrazione deve sapere gestire nel momento del bisogno.

Credo che sia giunto per l'amministrazione il momento delle scelte importanti ed indilazionabili, il momento di dire ai pratesi di cosa si vuole fare della nostra città invece di dare la malinconica sensazione di navigare a vista sulla scia di qualche finanziamento europeo (che spesso é stata in grado di perdere per ingiustificati ritardi e mancata allegazione dei documenti).
Ripensare l'area in un contesto più ampio, con un progetto non astrattamente vincolato al tessile o all'area fieristica fiorentina, ma valorizzato con idee e progetti differenti ed aperti al contributo della città.

Per capire meglio Vi invito a leggere le dichiarazioni riportate sul sito di Consiag di Abati e Romagnoli.

<<<>A poco meno di tre anni dalla presentazione del masterplan firmato dal grande architetto Massimiliano Fuksas che ha ridisegnato un’area di 30 ettari di cui 18 di proprietà di Consiag, continua il percorso verso la trasformazione dell’area ex Banci in un polo ricettivo pubblico-privato a funzioni miste. Oggi è pronto lo studio urbanistico e verifiche dimensionali effettuato sull’area da Urban che prevede il riassetto urbanistico di una parte della città e l’interramento della declassata. Un complesso progetto di fattibilità che sarà discusso nel corso di una serie di incontri con tutte le categorie economiche, politiche e sociali della città.

In apertura della presentazione Paolo Abati, presidente di Consiag ha dichiarato:

"Oggi parliamo della riqualificazione di un’intera parte della città ma soprattutto di un’idea nuova della città, studiata e disegnata in assoluta sintonia con il Comune di Prato. E' importante che si percepisca questo studio come un’occasione per Prato da non perdere: non c'è niente di definitivo ma crediamo che questa proposta possa contribuire in modo significativo al dibattito che deve cominciare oggi stesso. Non si può ridurre tutto al serve o non serve. Da parte di Consiag, è un modo per chiamare tutti a un impegno con l’obiettivo comune di concretizzare. Perché di questo, credo, ha bisogno la città"

Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Prato, Marco Romagnoli:

"Prato deve cambiare perché sono cambiate le esigenze e questa è l’occasione giusta per farlo. Non vogliamo far sparire la vocazione industriale di questa città: tutt’altro. Vogliamo che Prato diventi sempre più un centro nevralgico dell’area metropolitana e non solo. Una città industriale certo ma anche una città di servizi. La realizzazione di un polo espositivo, integrato nel sistema fieristico fiorentino, significa concretamente guardare oltre le prospettive locali e pensare a uno sviluppo in un contesto di area metropolitana. L’importante è il presupposto: Prato può cambiare. >>>

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Casini al Sole24ore: "la riforma dei servizi locali"

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Comune di Prato: amministrative 2009 PRATOPRIMA

15-07-08 Alla cena del 15-07-08 presentato il progetto UDC per PRATO'o9
L'articolo sul sito Udc Italia clicca su " Noipress la Famiglia Italiana"



Prato è stata una città aperta e tollerante, ha utilizzato la sua tradizione del lavoro, del tessile, anche per accogliere nel suo benessere tante persone, lasciandole contribuire alla crescita della comunità.
Magari alla maniera sua, senza troppi salamelecchi, ma questa città nel tempo, qualcosa ha regalato un po' a tutti.
Forse un po’ meno colta e salottiera di Firenze e Pistoia, le concorrenti di sempre, è cresciuta, sempre sentendosi Provincia, aspirando ad essere centro direzionale ed economico della grande area Metropolitana.
Poi la crisi e la mancanza di reazione. Si è ripiegata su se stessa ed ha atteso. Ha aspettato di essere colonizzata, negli ultimi dieci anni non ha accolto proprio nessuno, ha semplicemente lasciato correre e proliferare chiunque ed è
diventata un anonimo dormitorio, gli stranieri andavano bene anche
nell'illegalità, bastava lavorarci, considerato il declino del tessile cosa certa, perchè combattere?
E' riemerso un grande individualismo, forse celato da una troppo rapida crescita , magari anche un po' di spirito di sopravvivenza di chi si è trovato ad un tratto impoverito e, comunque se non più povero, in difficoltà e privo di progetti futuri.
E' tardi?
No. Basta rimettere Prato davanti a tutto, basta guardarla e dire cosa non va e cosa non si vorrebbe. Basta mettersi a osservare e, cascuno nel proprio campo, ogni cittadino può contribuire, suggerire e dare il via a un progetto che diventi comune, fatto di tanti piccoli pezzi, chi vorrà suggerire cosa è meglio per rendere più belli e vivibili i nostri quartieri, chi vorrà rinvigorire e raccontare la tradizione millenaria tessile, chi vorrà inventare ed innovare, chi pensare ai
mille problemi, uno alla volta, con un solo protagonista: Prato.
“PRATOPRIMA” vuole essere questo, insieme un’idea ed un progetto da dare ai pratesi, a tutti coloro che vorranno contribuire per il bene e per il futuro della città.
L'Unione di Centro si apre a livello locale rendendosi disponibile a discutere ed appoggiare chi e coloro che concretamente vorranno "Fare oggi come domani" per Prato al di la dei discorsi e di grandi editti.

enrico mencattini francesco querci antonio longo

guarda LO SPOT (clicca)

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CENA DI PARTENZA PROGETTO

MARTEDI' 15 LUGLIO 2008
CIRCOLO TENNIS COSTA AZZURRA PRATO
VIA BORGO VALSUGANA
ZONA CHIESA SACRA FAMIGLIA
ORE 20,30
CENA DI PARTENZA DEL NUOVISSIMO PROGETTO
UDC PRATO
MI FAREBBE PIACERE SE TU VENISSI..... FAMMI SAPERE
Chiama Daniele Luchetti 335 6366360
Chiama Francesco Querci 3280667404
Chiama Antonio Longo 392 1667922
Ti Aspettiamo

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dal Foglio di Ferrara sulla Eluana

vai all'articolo del Foglio

Nessuno muoia di sete per necrofila secolarista

Acqua per Eluana Englaro

Da oggi sul sagrato del Duomo di Milano è decente ed è umano che vengano deposte bottiglie d’acqua. Non c’è da discutere, c’è solo da protestare la compassioneAcqua per Eluana Englaro. Da oggi, dai prossimi giorni sul sagrato del Duomo di Milano è decente ed è umano che vengano deposte bottiglie d’acqua. Non c’è da discutere, c’è solo da protestare la compassione. C’è solo da protestare. C’è solo da esercitare la libertà di contraddire calpestando quel simbolo di ragione che è la piazza sotto l’ombra di quel simbolo di fede che è la Cattedrale.Piazza Duomo è un luogo elettivo della religione e del civismo. E’ il posto giusto. E’ il posto giusto per riunirsi intorno al pozzo della Samaritana, e.........vai all'articolo del Foglio

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"Eluana o NON Eluana, questo é il problema"

Pubblico ritenendo rilevante, grave e momento di riflessione per tutti noi, un documento pervenutomi dal "Comitato Verità e Vita"
Francesco Querci

Torna la pena di morte: Eluana può essere uccisa

"comitato verità e vita"

Ottobre 2007: il Parlamento cancella definitivamente la pena di morte dal sistema giuridico italiano. Luglio 2008: i Giudici della Repubblica pronunciano la prima condanna a morte.
La Corte d’Appello di Milano, sulla scia della pronuncia della Cassazione di alcuni mesi fa, ha statuito: Eluana Englaro può essere uccisa. Ma di quali colpe si è macchiata questa giovane donna che tanti vogliono morta? Di essersi rifiutata di morire spontaneamente dopo l’incidente stradale che la portò al coma e poi ad uno stato vegetativo persistente? Di avere confidato alle amiche e a scuola – lei, piena di vita, giovane, sconvolta dalla visita ad un amico in coma dopo un incidente – che avrebbe preferito morire piuttosto che rimanere attaccato ad un tubo? Di avere un padre che non riesce a sopportare la vista della figlia malata?
Ma – diranno in molti - la pronuncia è giusta: è stata lei a chiedere di morire, il padre agisce come tutore, fa rispettare la sua volontà …
Noi sappiamo che queste argomentazioni, emotivamente persuasive, sono irricevibili dalla ragione umana. Non possiamo tacere: questa sentenza è un altro passo decisivo verso questo “progresso” che, per molti, significa soltanto la possibilità di uccidere le altre persone.
Questa volta la decisione di uccidere non è stata riservata ad una “scelta privata” (come nell’aborto), non discende dal ricorso a tecniche particolari autorizzate dalla legge (come nella fecondazione artificiale), non è stata procurata da un medico dopo che l’interessato aveva gridato a tutti di voler essere ucciso (come nel caso Welby); oggi sono stati i giudici a stabilire che una donna adulta, che non è in stato terminale, non deve più essere nutrita e curata, ma deve essere lasciata morire.
I giudici italiani discriminano espressamente una categoria di malati: quelli incurabili che mancano di “coscienza e percezione del mondo esterno”.
D’ora in poi, verso questi malati, la domanda non sarà più: come curarli e assisterli al meglio? Ma piuttosto: quando e come ucciderli?
Diranno: la legge sul testamento biologico darebbe garanzia sulla effettiva volontà del malato di morire. Ipocrisia evidente: sarà solo il pezzo di carta che costituirà il nulla osta alle decisioni altrui, con altri che si arrogheranno il diritto di interpretare la volontà di chi l’ha firmato – magari niente affatto libero e niente affatto consapevole – e di decidere il se e il quando …
Una sentenza ingiusta, che ha basato la propria legittimità formale su un finto contraddittorio (la curatrice che era stata nominata per contrastare le richieste del padre si è associata all’istanza di morte) e che – esattamente come altre condanne a morte che tanto deprechiamo – prevede modalità attuative “gentili”: modalità che dovranno “garantire un adeguato e dignitoso accudimento accompagnatorio della persona (ad esempio anche con umidificazione frequente delle mucose, somministrazione di sostanze idonee a eliminare l'eventuale disagio da carenza di liquidi, cura dell'igiene e del corpo e dell'abbigliamento) durante il periodo in cui la sua vita si prolungherà dopo la sospensione del trattamento e in modo da rendere sempre possibili le visite, la presenza e l'assistenza, almeno dei suoi più stretti familiari”.
Il condannato a morte non deve soffrire troppo.

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PRATOWIRELESS


PRATOWIRELESS

Anzi, perché ancora non c'é, viene da domandarsi. Un nuovo progetto reale e realizzabile in poco tempo.
Doppie metropolitane, doppie torri, super posteggio sotterraneo nella piazza mercatale, tutto sul tavolo, ma.... molto fumo e poco arrosto.

Partiamo (quantomeno) anche con progetti di immediata realizzazione e idonei a portare Prato in lenea con le principali città europee. Si parla di Prato come città della cultura e dell'innovazione evidentemente senza una precisa cognizione di causa, se non ci si pone all'avanguardia da un punto di vista tecnologico.
Fornire una connessione gratuita, senza fili a Internet all’interno della cinta muraria (wireless), può comportare due distinti vantaggi.

Uno di rendere veramente un servizio al centro cittadino e ai suoi centri culturali e di pubblico interesse. La seconda consiste di offrire un'occasione di recupero e di rivalutazione di alcune aree - penso al giardino di piazza mercatale ad esempio ed ad altri parchi pubblici- per dare quindi al pratese un'occasione in più per recarsi nel "nostro centro commerciale all'aperto*" utilizzando internet negli esercizi convenzionati.
(* come lo intendiamo noi)

Oltre che all'interno dei musei cittadini, delle biblioteche, delle librerie convenzionate ed altri esercizi commerciali convenzionati, la rete Wireless dovrà essere posizionata nelle aree verdi urbane con un progetto sperimentale che prenda avvio in particolare da Piazza Mercatale.
I cittadini potranno fruire della connettivita' semplicemente ritirando presso i punti di distribuzione presenti la schedina di registrazione completamente gratuita, dopo aver effettuato la registrazione per ricevere il codice di accesso alla rete Internet. Per intendersi dovrà essere possibile ad esempio per uno studente universitario andara a collegarsi senza costi al giardino della Passerella o in Piazza Mercatale, oppure all'interno di una biblioteca o di una libreria. Con convenzioni ad hoc anche i bar ed altri potranno offrire il medesimo servizio ai propri avventori.
Si potrà lavorare, studiare e riappropriarsi degli spazi comuni: un'iniziativa che va proprio nella direzione di suggerire idee concrete per la rivalutazione della città e del suo centro storico. Seguiranno iniziativa mirate alla sensibilizzazione sul progetto fra cui quelle istituzionali in Consiglio Comunale e in Circoscrizione.

Francesco Querci (Segr. Comunale UDC)

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Consiglio Regionale ed i Rifiuti

Rifiuti: respinta la mozione dell’Udc
Il testo chiedeva alle amministrazioni comunali di non sottoscrivere gli atti legati alla fusione delle diverse società in un unico gestore del ciclo integrato in Toscana

Firenze: Il Consiglio regionale ha respinto, a maggioranza, la mozione del gruppo Udc sul gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti nella Toscana centrale.
Tale mozione chiedeva alle amministrazioni comunali di non sottoscrivere atti legati all’aggregazione delle diverse società che gestiscono attualmente la raccolta e lo smaltimento nelle province di Firenze, Prato e Pistoia. Il capogruppo Udc, Marco Carraresi, illustrando il testo, ha ricordato che molti sindaci stanno firmando i protocolli senza alcun coinvolgimento dei consigli comunali e senza che il Consiglio regionale abbia varato la legge sui servizi pubblici locali. “E’ solo un tentativo di rallentare un processo in corso, che invece deve essere velocizzato per risolvere quanto prima il problema dei rifiuti” ha sottolineato Vittorio Bugli (Pd), presidente della commissione Attività produttive. “Onestà intellettuale vorrebbe che non si dicessero certe cose, visto che le responsabilità, chiare ed inequivoche,sono di chi governa la Toscana da più legislature”, ha replicato Marco Cellai (An), secondo il quale ogni fuga in avanti rischia di essere negativa, perché la normativa è caotica. “Per non creare intoppi, che nessuno vuole, per giungere alla fusione sarebbe stato meglio individuare un percorso il più condiviso e trasparente” ha aggiunto Paolo Marcheschi (FI-PdL), presidente della Commissione speciale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, che nei giorni scorsi su questi temi ha ascoltato il presidente di Quadrifoglio spa, Marco Samoggia.

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LE INTENZIONI DI VOTO: ARRETRA IL PD, CRESCONO LE "ALI ANTIPOLITICHE"

LE INTENZIONI DI VOTO: ARRETRA IL PD, CRESCONO LE "ALI ANTIPOLITICHE"
[di Roberto Biorcio e Fabio Bordignon]

Nel periodo successivo alle elezioni si registra, solitamente, una crescita delle intenzioni di voto per i vincitori e una caduta di consenso per gli sconfitti. A meno di tre mesi dalle consultazioni del 13-14 aprile, i segni di questa tendenza appaiono però piuttosto deboli, nel sondaggio Demos per l'Atlante politico. Emergono con maggiore evidenza altre dinamiche, legate al modo in cui gli attori politici si sono attivati in seguito al voto.
Il margine della coalizione di Berlusconi, rispetto a quella di Veltroni, appare ormai consolidato: si aggira oggi intorno agli 11 punti.

Ma i cambiamenti più rilevanti si manifestano all'interno delle due coalizioni. In particolare nell'area di centrosinistra, dove si registra un significativo flusso di intenzioni di voto dal Partito Democratico verso l'Italia dei Valori di Di Pietro. La formazione dell'ex-Pm, ormai riconosciuto come il più deciso oppositore del governo Berlusconi, arriva a superare il 7%. L'indebolimento del partito guidato da Veltroni è però dovuto anche alla smobilitazione di non pochi elettori, che si mostrano incerti sulla possibilità di confermare la preferenza espressa in passato, oppure dichiarano apertamente di volersi astenere. La flessione raggiunge, complessivamente, i quattro punti, e il Pd si ferma, oggi, al 29%. Nell'ambito del centrodestra, crescono soprattutto le quotazioni della Lega Nord. Grazie alla sua capacità di presentarsi, nella compagine governativa, come componente più impegnata e coerente sui temi della sicurezza e dell'immigrazione, il partito di Bossi arriva a lambire la soglia del 9%.
Nella situazione politica delineatasi nella fase post-elettorale, sembra dunque proseguire l'allargamento dei consensi per le due formazioni che - forti del proprio ruolo anti-politico - avevano conosciuto gli incrementi più consistenti nel responso delle urne. Si registra, al contempo, una progressione significativa dell'Udc, certamente penalizzata, il 13-14 aprile, dalla logica del "voto utile".

Il partito di Casini, con una crescita di circa due punti, si attesta poco sotto l'8%. In un contesto che fa emergere, al contempo, le difficoltà del governo e dell'opposizione, una posizione di indipendenza rispetto alle due principali coalizioni appare in grado di attirare consensi provenienti da diverse aree politiche.

L'Atlante Politico è una indagine realizzata da Demos & Pi (www.demosonline.it) per La Repubblica ed è curato da Ilvo Diamanti, insieme a Fabio Bordignon, Roberto Biorcio, Natascia Porcellato e Rosalba Rattalino. Il sondaggio è stato condotto con metodo CATI nei giorni 30 giugno – 03 luglio 2008 da Demetra con la supervisione di Mirko Pace. Il campione, di 1289 persone, è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni.

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Circolo Liberal Prato Al Centro

Circolo Liberal Prato Al Centro

Anche a Prato é stato aperto un
Circolo Liberal all'interno dei clubs fondati dall'On. Ferdinando Adornato, caratterizzatisi come un movimento culturale che, pur agendo in un territorio identitario assai preciso, nell’area liberale e popolare alternativa alla socialdemocrazia, non ha inteso sino ad oggi esercitare direttamente funzioni politiche, né di partito né di corrente, ritenendo invece prioritario agire sul piano culturale per costruire una rete di pensieri e di valori che accompagnino l’evoluzione in senso liberale della società italiana. In questo quadro ci proponiamo semmai di aiutare, con il nostro lavoro culturale, i partiti esistenti nell’area liberale e popolare ad accrescere la loro intelligenza programmatica e progettuale.

Il primo appuntamento del Circolo, che necessariamente si occuperà anche di promuovere percorsi inerenti la nostra città e diretto soprattutto ai giovani, sarà per un aperitivo/cena mercoledi 9 Luglio ore 19,30, presso il locale Raz Mataz di Piazza Mercatale, anche per fare il punto sull'intervento da presentare al seminario di cultura politica organizzato dalla Fondazione liberal, che si svolgerà giovedì 10 pomeriggio e venerdì 11 luglio a Todi.

Il responsabile
Dr. Simone Goti
Per informazioni 3204399571

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