perchè votare UdC FQ
Posted On venerdì 22 febbraio 2013 at alle venerdì, febbraio 22, 2013 by Avv. Francesco Querci
FRANCESCO QUERCI

Candidato alla Camera UDC
Abbiamo un progetto per l'ITALIA
Lo so, è particolarmente forte in questa campagna elettorale la rabbia verso il fallimento della politica e dei partiti. Ma se si pensa che tutti sono uguali, sono i peggiori ad avvantaggiarsene. È vero, è fallita “una” politica, non “la” politica. Ma l’UDC è stata la prima a denunciare il fallimento della politica degli ultimi anni, quella del bipolarismo furioso e distruttivo, quella che non ha saputo contrastare la crisi economica.
Siamo stati gli unici all’opposizione sia di Prodi che di Berlusconi, gli unici a contrastare il falso federalismo della Lega. Abbiamo parlato della necessità di ricucire l’Italia, di una pacificazione fra le realtà del Paese, di una convergenza di tutte le forze sane e riformiste per rilanciare l’Italia. Abbiamo evocato il bisogno di coinvolgere le migliori competenze nel governo dell’Italia, per fronteggiare la crisi economica e avviare la ripresa.
Crediamo nell’importanza della società civile, ma altrettanto crediamo nella necessità della buona politica. Per questo ci mettiamo a servizio del Paese. Con delle importanti accentuazioni che ci contraddistinguono. Noi mettiamo al centro la solidarietà, la persona nella sua realtà concreta. Il cristiano in politica ha cura della persona umana concreta, che ha il diritto di nascere e quello di lavorare, quello di sposarsi e quello di trovare una casa per la sua famiglia e anche di avere assistenza e sostegno fino al termine della sua vita naturale. Siamo noi ad aver voluto le detrazioni dall’IMU in base ai figli, detrazioni e deduzioni dall’Irpef per le famiglie. Riteniamo prioritario un piano contro le crescenti povertà estreme. Per contrastare la povertà bisogna favorire la crescita, bisogna ridurre credibilmente le tasse, sostenere le imprese. Bisogna creare occupazione. E bisogna avere l’obiettivo di ridurre la distanza tra giovani, mercato del lavoro e piccola e media impresa, attraverso il rilancio della formazione professionale e dell’apprendistato, da favorire attraverso la defiscalizzazione, per un periodo di almeno due anni, a favore delle imprese che assumono giovani con contratti di apprendistato. Per la ripresa puntiamo sulla cultura del lavoro, sulla flessibilità, sulla impresa familiare, sulla solidarietà anche fra le imprese, sull’amore al proprio territorio e sulla integrazione fra impresa e territorio. È un modello di economia civile che deve continuare ed ha ancora straordinarie potenzialità.
Se Monti rappresenta, tra i candidati premier, la credibilità dei conti di finanza pubblica, noi dell’Udc vogliamo rappresentare in Parlamento la voce degli italiani che vogliono dare anche un’anima e un cuore al significato dei conti pubblici. Oggi l’emergenza è prima di tutto economica, ma c’è anche un’emergenza morale: su questo terreno l’UDC intende assumere per il futuro, come ha sempre fatto in tutta la sua storia, per intero le sue responsabilità. Abbiamo una linea politica chiara e senza equivoci sui temi della difesa della vita dal concepimento fino al suo termine naturale, della difesa della famiglia, società naturale fondata sul matrimonio e formata da un uomo e da una donna insieme con i loro figli, della libertà di educazione.
Per questo noi non siamo una forza accessoria alla lista Monti.
Siamo forza trainante, perché la politica serve ancora, una nuova politica, una buona politica. Da costruire insieme con impegno e responsabilità e con l'attiva partecipazione di tutti. Di questo nostro impegno ci sarà bisogno anche nella prossima legislatura. Per questo alla Camera vi propongo di votare sulla scheda rosa l’UDC.
FAMIGLIA
LAVORO
SUSSIDIARIETA'
BIOETICA
SCUOLA & FORMAZIONE
Le misure per le imprese
Posted On giovedì 21 febbraio 2013 at alle giovedì, febbraio 21, 2013 by Avv. Francesco Querci![]() |
Per votarmi alla Camera
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Francesco Querci
- Per la meccanica e la robotica, oggi il più importante comparto del made in Italy per livelli di innovazione tecnologica e per saldo commerciale attivo con l’estero: una riproposizione e un rafforzamento della Legge Sabatini, da riportare su base nazionale, per rilanciare gli investimenti interni in macchinari e l’ammodernamento del sistema produttivo. Per aumentarne l’impatto positivo a breve termine, tale misura andrebbe abbinata anche ad una riduzione, limitata al periodo 2013-2014, dei tempi di ammortamento dei macchinari stessi;
- Per l’industria delle costruzioni, per i settori dei materiali per l’edilizia e per l’industria del mobile: allungare fino a fine 2014/2015 i tempi per le deduzioni fiscali relative alle ristrutturazioni, estendendole agli arredi. Inoltre, rendere da subito strutturali gli incentivi nell’edilizia per il risparmio energetico, ed estenderli anche alle eventuali demolizioni e rifacimenti;
- Per i settori energivori e per quelli del sistema moda: ridurre del 30% le componenti parafiscali della bolletta energetica per le imprese manifatturiere. Inoltre, includere il tessile tra i settori energivori per ridurre i suoi costi dell’energia ed accrescerne la competitività;
- Per tutte le imprese: immediata liquidazione entro 30/60 gg. di una percentuale finanziariamente sostenibile da parte dello Stato ma tuttavia consistente del debito certificato della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese riducendo lo stock di almeno 30 miliardi;
- Per le piccole e medie imprese esportatrici: creazione di una export bank e finanziamento di circa 120 milioni di euro, da destinare alla patrimonializzazione delle Pmi esportatrici e ad altre iniziative di sostegno all’internazionalizzazione;
- Per diminuire il costo del lavoro: una progressiva ma drastica riduzione dell’IRAP a partire dalle imprese medio-piccole del settore manifatturiero e dando priorità alle imprese del Sud. Questa riduzione avverrà attraverso la rimozione del monte salari dalla base imponibile Irap. A livello nazionale le imprese dovranno pagare 11.5 miliardi in meno di Irap al termine della legislatura. Gli effetti saranno consistenti già a partire dal 2014. Questa riduzione quindi darà un forte impulso all’assunzione dei giovani e al sostegno dell’occupazione nel Mezzogiorno.
- MADE IN ITALY: tracciabilità/etichettatura e reciprocità
- Adeguamento Patto di stabilità per settore dell'edilizia e per la sicurezza degli edifici scolastici.
Candidati a Prato UDC
Posted On lunedì 11 febbraio 2013 at alle lunedì, febbraio 11, 2013 by Avv. Francesco QuerciQuerci (UDC) ARCHIVIO MALAPARTE A PRATO
Posted On lunedì 4 febbraio 2013 at alle lunedì, febbraio 04, 2013 by Avv. Francesco QuerciITALIA ed il Gioco d'Azzardo.
Posted On martedì 11 dicembre 2012 at alle martedì, dicembre 11, 2012 by Avv. Francesco Querci
Chapter 1
ITALIA ed il Gioco d'Azzardo.
L'Italia e la sua eterna fragilità.
Il gioco d'azzardo, non solo nelle sale gioco, ma anche nei palazzi romani.
Mosse e contromosse, daglli scacchi al videopoker, per spartirsi cosa?
Quale è la vincita per il popolo italiano?
Questo nessuno ce lo dice.
Non sarà certo una vittoria elettorale della destra sulla sinistra o sulla sinistra sulla destra a risolvere i problemi eppure tutti sono già pronti a levare gli scudi, a scaricarsi addosso le responsabilità, per poi arrivare ad una vittoria elettorale che, bene che vada, sarà esigua per l'una o l'altra parte, ina una situazione di rinnovata quanto assurda nuova destabilizzazione.
L'odiata Germania, egemone in Europa, vine anch'essa fuori da una grave sconfitta (militare e politico) con il suo dopoguerra fatto di rovine; ripresasai si è rimessa in gioco unendosi ad una gernania (quella dell'EST) ereditando di nuovo delle rovine. Si unisce nel momento della crisi e ne esce in modo eccellente.
Il pensiero va all'Italia, politicamente incapace di trovare quell'unitarietà d'intenti per uscire da una crisi che morde, eccome morde! Morde tutti, ogni caregoria sociale, non risparmia proprio nessuno.
Quale forza politica dunque mi rappresenta in questo momento?
Credo che non mi possa rappresentare chi crede di fare gli interessi di una o dell'altra parte, ma quella che miri all'interesse collettivo.
Il ritorno di Berlusconi e fare politica oggi
Posted On venerdì 7 dicembre 2012 at alle venerdì, dicembre 07, 2012 by Avv. Francesco Querci
La famiglia del PD sembra avere eletto il candidato meno forte.
Scendendo in campo (ri-ri-ri-scendendo in campo) subito dopo l'acclamazione bersaniana, appare chiara la valutazione del cavaliere. Renzi, troppo pericoloso, ma con Bersani ci si può fare!
Scendendo in campo il Berlusconi, stoppa molti provvedimenti in corso di approvazione, anche scomodi: alcuni scomodi ai propri elettori, altri ai propri (ri) eleggibili.
La legge elettorale; rimanendo alla vecchia norma, si andrà a votare con quel sistema che assicura agli amici e ai nemici il loro posto in Parlamento, alla faccia di tutto e di tutti.
Che fretta c'era di provocare una crisi (assolutamente da evitare) a pochi mesi dalla scadenza naturale, colpendo il Governo (che si erano impegnati a sostenere) sul decreto sviluppo?
Sembra che ancora una volta che i mille orticelli abbiano avuto il sopravvento sul PAESE.
Il testo del DL sulle Città Metropolitana e Province
Posted On venerdì 9 novembre 2012 at alle venerdì, novembre 09, 2012 by Avv. Francesco QuerciIl testo integrale del decreto Legge 3558/2012
http://www.upinet.it/docs/contenuti/2012/11/disegno_legge3558.pdftesto decreto legge citta metropolitana
ROSSI SVENDE PRATO A FIRENZE
Posted On mercoledì 31 ottobre 2012 at alle mercoledì, ottobre 31, 2012 by Avv. Francesco Querci
ROSSI SVENDE PRATO A FIRENZE
In questi giorni assistiamo all'indecorosi Blitz del Governataore della Tosca ROSSI (in forza al PD) eb invero sorretto dai parlamentari pratesi del PD, di convincere il Governo all'idea di una città metropolitana che inglobi, sic et sempliciter, la Provincia di Prato.
Un'idea forzata che cozza con la Legge sia sul riordino delle Province che con quella dell'istituzione delle città metropolitana.
Una soluzione che beffeggia quanto emerso dal territorio, eppure la Legge stessa aveva richiesto un parere il quale mai aveva espresso la volontà di ricadere sotto Firenze, ma sempre in un ottica di indipendenza dal capuoluogo toscano, così come anche espresso dalle proposte del CAL* e dell'UPI* Toscana.
Un'arroganza istituzionale quella del presidente Rossi, una violenza delle regole democratiche, un sopruso che però ha trovato spazio nell'altrettanto indecoroso teatrino del PD PRATESE che non ha saputo trovare una linea condivisa, in una battaglia tutti contro tutti, incapace di dare una linea certa e sicura.
Non tutto è perso; molto è compromesso: ma lo è per ragioni di potere e di forza che nulla hanno a che fare con il senso democratico e con la Politica, quella vera ed autentica, di cui abbiamo smarrito il senso ed il valore.
Francesco Querci
Consigliere Provinciale
*Conferenza Autonomie Locali
*Unione delle Province toscane.
31 OTTOBRE 2012
Preg.mo Presidente
Provincia di Prato
Lamberto Nazzareno Gestri
Palazzo Banci Buonamici
Via Ricasoli 25 - Prato
DOMANDA DI ATTUALITA’
da inserire al prossimo consiglio provinciale
Il sottoscritto Consigliere.
premesso
- è emerso dalla stampa che IL PROGETTO DEL GOVERNATORE ROSSI, SOSTENUTO DAI PARLAMENTARI PRATESI DEL PARTITO DEMOCRATICO DELLA CITTà METROPOLITANA FIORENTINA, ALLARGATA A PRATO E PISTOIA;
- CHE DAL TERRITORIO NON E’ MAI EMERSI L’IPOTESI INDICATA DAL MINISTRO, DAL GOVERNATORE ROSSI E DAI PARLAMENTARI PRATESI DEL PD;
- che si ribadisce con forza la contrarietà di PRATO ALL’IDEA DI CITTà METROPOLITANA ALLARGATA.
chiede
al Presidente ed agli assessori competenti di riferire in consiglio invitando il GOVERNO, LA REGIONE TOSCANA ed il PARLAMENTO al rispetto delle indicazioni pervenute dal TERRITORIO, dal CAL ovvero dai soggetti chiamati dalla legge ad esprimersi;
Capogruppo Udc
Francesco Querci
TERRITORIO DI PRATO: QUALE PROVINCIA?
Posted On venerdì 19 ottobre 2012 at alle venerdì, ottobre 19, 2012 by Avv. Francesco Querci
La Regione Toscana è chiamata nei prossimi giorni ad inviare al Governo la propria proposta sul riordino delle Province Toscane.
Un tema sul tavolo degli addetti ai lavori, ma percepito anche dalla città e dai Comuni come una svolta. Ognuno preme. Ogni Provincia stenta a prendere posizioni se non quelle che le premia. Pisa contro Livorno la più emblematica.
Tutto poi si complica allorchè il Governatore della Toscana Rossi addirittura intende mandare al macello la legge sul riordino, ma anche la legge sulla città metropolitana per le tre maxi aree (ed è parapiglia nel Pd).
Ed eccoci alla nostra Prato: che fare? Siamo amministratori che vogliono bene al territorio e ci battiamo per difenderlo: la legge ci dice "Prato Capoluogo" e dunque che Prato sia Capoluogo, sia con Pistoia, sia che vada fino a Pontremoli, ciò è indifferente! Indifferente però anche rispetto a differenti istanze dal territorio (esplicitate da alcune categorie economiche e sindacali o dal personale delle Province, che temono un decentramento nella scelta legislativa?)
Ciò è giusto? Questo mi chiedo e vi chiedo: è giusto limitarci ad una valutazione che incida solamente e forse strategicamente sul capoluogo, secondo una visione "trapattoniana" ovvero tutti a difesa del risultato, oppure la politica, la nostra politica, deve cercare di fare qualcosa di più?
La Legge dice di avere avviato un procedimento condiviso sul territorio: Il Cordinamento delle Autonomia Locali (CAL) e l'Unione delle Province della Toscana hanno presentato una proposta precisa: deroga per Prato e Pistoia, la deroga territoriale è compensata dalla concentrazione urbana e dal numero di abitanti (oltre 550.000) anche Pistoia è d'accordo!
Dunque noi Pratesi non sappiamo dire se tale deroga sia giusta? Se preferiamo oppure no un territorio "realmente governabile come capoluogo" oppure è indifferente andare fino a Massa?
Sinceramente come Consigliere Provinciale sono a favore della semplificazione amministrativa, agli accorpamenti delle Province (delle Regione e dei Comuni...), ma se di semplificazione si deve parlare che semplificazione sia: duro fatica ad immaginare un'efficiente distribuzione di servizi sul territorio che partano da Prato ed arrivino a Pontremoli.
Dunque concluso che la politica locale dovrebbe trovare il coraggio di fare il passo ulteriore anche prendendosi qualche rischio. Certo che attaccare significa anche aprire la strada al contropiede ma questo significa giocare la partita e le scommesse che il futuro ci impone di affrontare.
Io sto con Prato e Pistoia in deroga alla legge
Francesco Querci
Capogruppo UDC
cristiani e musulmani insieme per la pace
Posted On lunedì 24 settembre 2012 at alle lunedì, settembre 24, 2012 by Avv. Francesco Querci
«È venuto il momento di una testimonianza sincera contro le divisioni, contro la violenza, contro la guerra»
Cari fratelli e sorelle, oggi vorrei riandare brevemente, con il pensiero e con il cuore, alle straordinarie giornate del viaggio apostolico che ho compiuto in Libano. Un viaggio che ho fortemente voluto, nonostante le circostanze difficili, considerando che un padre dev’essere sempre accanto ai suoi figli quando incontrano gravi problemi. Sono stato mosso dal vivo desiderio di annunciare la pace che il Signore risorto ha lasciato ai suoi discepoli, con le parole: «Vi dono la mia pace -» ( Gv 14 ,27 ). Questo mio viaggio aveva come scopo principale la firma e la consegna dell’Esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Medio Oriente ai rappresentanti delle comunità cattoliche del Medio Oriente, come pure alle altre Chiese e comunità ecclesiali e anche ai capi musulmani.
È stato un evento ecclesiale commovente e, al tempo stesso, una provvida occasione di dialogo vissuta in un Paese complesso ma emblematico per tutta la regione, a motivo della sua tradizione di convivenza e di operosa collaborazione tra le diverse componenti religiose e sociali. Di fronte alle sofferenze e ai drammi che permangono in quella zona del Medio Oriente, ho manifestato la mia sentita vicinanza alle legittime aspirazioni di quelle care popolazioni, recando loro un messaggio di incoraggiamento e di pace. Penso in particolare al terribile conflitto che tormenta la Siria, causando, oltre a migliaia di morti, un flusso di profughi che si riversano nella regione alla ricerca disperata di sicurezza e di futuro; e non dimentico la situazione difficile dell’Iraq. Durante la mia visita, la gente del Libano e del Medio Oriente - cattolici, rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali e delle diverse comunità musulmane - ha vissuto, con entusiasmo e in un clima disteso e costruttivo, un’importante esperienza di rispetto reciproco, di comprensione e di fraternità, che costituisce un forte segno di speranza per tutta l’umanità. Ma è soprattutto l’incontro con i fedeli cattolici del Libano e del Medio Oriente, presenti a migliaia, che ha suscitato nel mio animo un sentimento di profonda gratitudine per l’ardore della loro fede e della loro testimonianza.
Ringrazio il Signore per questo dono prezioso, che dà speranza per il futuro della Chiesa in quei territori: giovani, adulti e famiglie animati dal tenace desiderio di radicare la loro vita in Cristo, rimanere ancorati al Vangelo, camminare insieme nella Chiesa. Rinnovo la mia riconoscenza anche a quanti hanno lavorato instancabilmente per questa mia visita: i patriarchi e i vescovi del Libano con i loro collaboratori, la segreteria generale del Sinodo dei vescovi, le persone consacrate, i fedeli laici, i quali sono una realtà preziosa e significativa nella società libanese. Ho potuto constatare direttamente che le comunità cattoliche libanesi, mediante la loro presenza bimillenaria e il loro impegno pieno di speranza, offrono un significativo e apprezzato contributo nella vita quotidiana di tutti gli abitanti del Paese. Un pensiero grato e deferente va alle autorità libanesi, alle istituzioni e associazioni, ai volontari e a quanti hanno offerto il sostegno della preghiera. Non posso dimenticare la cordiale accoglienza che ho ricevuto dal presidente della Repubblica, signor Michel Sleiman, come anche dalle varie componenti del Paese e dalla gente: è stata un’accoglienza calorosa, secondo la celebre ospitalità libanese. I musulmani mi hanno accolto con grande rispetto e sincera considerazione; la loro costante e partecipe presenza mi ha dato modo di lanciare un messaggio di dialogo e di collaborazione tra cristianesimo e islam: mi sembra che sia venuto il momento di dare insieme una testimonianza sincera e decisa contro le divisioni, contro la violenza, contro le guerre. I cattolici, venuti anche dai Paesi confinanti, hanno manifestato con fervore il loro profondo affetto al Successore di Pietro.
Dopo la bella cerimonia al mio arrivo all’aeroporto di Beirut, il primo appuntamento era di particolare solennità: la firma dell’Esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Medio Oriente, nella Basilica greco-melkita di San Paolo ad Harissa. In quella circostanza ho invitato i cattolici mediorientali a fissare lo sguardo su Cristo crocifisso per trovare la forza, anche in contesti difficili e dolorosi, di celebrare la vittoria dell’amore sull’odio, del perdono sulla vendetta e dell’unità sulla divisione. A tutti ho assicurato che la Chiesa universale è più che mai vicina, con l’affetto e la preghiera, alle Chiese in Medio Oriente: esse, pur essendo un «piccolo gregge», non devono temere, nella certezza che il Signore è sempre con loro. Il Papa non li dimentica.
Nel secondo giorno del mio viaggio apostolico ho incontrato i rappresentanti delle istituzioni della Repubblica e del mondo della cultura, il corpo diplomatico e i capi religiosi. Ad essi, tra l’altro, ho indicato una via da percorrere per favorire un futuro di pace e di solidarietà: si tratta di operare affinché le differenze culturali, sociali e religiose approdino, nel dialogo sincero, ad una nuova fraternità, dove ciò che unisce è il senso condiviso della grandezza e dignità di ogni persona, la cui vita va sempre difesa e tutelata. Nella stessa giornata ho avuto un incontro con i capi delle comunità religiose musulmane, che si è svolto in uno spirito di dialogo e di benevolenza reciproca. Ringrazio Dio per questo incontro. Il mondo di oggi ha bisogno di segni chiari e forti di dialogo e di collaborazione, e di ciò il Libano è stato e deve continuare ad essere un esempio per i Paesi arabi e per il resto del mondo.
Nel pomeriggio, presso la residenza del patriarca maronita, sono stato accolto dall’entusiasmo incontenibile di migliaia di giovani libanesi e dei Paesi vicini, che hanno dato vita ad un festoso e orante momento, che rimarrà indimenticabile nel cuore di molti. Ho sottolineato la loro fortuna di vivere in quella parte del mondo che ha visto Gesù, morto e risorto per la nostra salvezza, e lo sviluppo del cristianesimo, esortandoli alla fedeltà e all’amore per la loro terra, nonostante le difficoltà causate dalla mancanza di stabilità e di sicurezza. Inoltre, li ho incoraggiati ad essere saldi nella fede, fiduciosi in Cristo, fonte della nostra gioia, e ad approfondire il rapporto personale con Lui nella preghiera, come anche ad essere aperti ai grandi ideali della vita, della famiglia, dell’amicizia e della solidarietà. Vedendo giovani cristiani e musulmani fare festa in grande armonia, li ho spronati a costruire insieme il futuro del Libano e del Medio Oriente e ad opporsi insieme alla violenza e alla guerra. La concordia e la riconciliazione devono essere più forti delle spinte di morte.
Nella mattina della domenica, c’è stato il momento molto intenso e partecipato della Santa Messa nel City Center Waterfront
di Beirut, accompagnata da suggestivi canti, che hanno caratterizzato anche le altre celebrazioni. Alla presenza di numerosi vescovi e di una grande folla di fedeli, provenienti da ogni parte del Medio Oriente, ho voluto esortare tutti a vivere la fede e a testimoniarla senza paura, nella consapevolezza che la vocazione del cristiano e della Chiesa è quella di portare il Vangelo a tutti senza distinzione, sull’esempio di Gesù. In un contesto segnato da aspri conflitti, ho richiamato l’attenzione sulla necessità di servire la pace e la giustizia, diventando strumenti di riconciliazione e costruttori di comunione. Al termine della celebrazione eucaristica, ho avuto la gioia di consegnare l’Esortazione apostolica che raccoglie le conclusioni dell’Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi dedicata al Medio Oriente. Attraverso i patriarchi e i vescovi orientali e latini, i sacerdoti, i consacrati e i laici, questo Documento vuole raggiungere tutti i fedeli di quella cara regione, per sostenerli nella fede e nella comunione e spronarli sulla via della tanto auspicata nuova evangelizzazione. Nel pomeriggio, presso la sede del patriarcato siro-cattolico, ho avuto poi la gioia di un fraterno incontro ecumenico con i patriarchi ortodossi e ortodossi orientali e i rappresentanti di quelle Chiese, come pure delle comunità ecclesiali.
Cari amici, i giorni trascorsi in Libano sono stati una stupenda manifestazione di fede e di intensa religiosità e un segno profetico di pace. La moltitudine di credenti, provenienti dall’intero Medio Oriente, ha avuto l’opportunità di riflettere, di dialogare e soprattutto di pregare insieme, rinnovando l’impegno di radicare la propria vita in Cristo. Sono certo che il popolo libanese, nella sua multiforme ma ben amalgamata composizione religiosa e sociale, saprà testimoniare con nuovo slancio la vera pace, che nasce dalla fiducia in Dio. Auspico che i vari messaggi di pace e di stima che ho voluto dare, possano aiutare i governanti della Regione a compiere passi decisivi verso la pace e verso una migliore comprensione delle relazioni tra cristiani e musulmani. Da parte mia continuo ad accompagnare quelle amate popolazioni con la preghiera, affinché rimangano fedeli agli impegni assunti. Alla materna intercessione di Maria, venerata in tanti ed antichi santuari libanesi, affido i frutti di questa visita pastorale, come anche i propositi di bene e le giuste aspirazioni dell’intero Medio Oriente. Grazie.
Benedetto XVI


