TRASPORTO PUBBLICO se parla il 17


In provincia, Lunedi 17/01, commissione III^ si ritrova per la seconda volta in queste settimane per il nodo Trasporto Pubblico. Sarò presente e Vi terrò informati
Francesco Querci Capoguppo Udc

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Trasporto Pubblico - Regione Toscana

I tagli governativi alla Regione non dicevano in sostanza a Rossi dove tagliare, ma di tagliare. Il Governatore ha scelto di intervenire con la scure sui trasporti pubblici, ritenendo evidentemente questo un settore dove gli sprechi sono superiori rispetto ad altri. Un criterio ovvero una scelta di natura politica.

Pressochè invariati restano i conferimenti per la sanità (di cui il Gov. è stato assessore) che assorbono quasi la totalità del bilancio regionale.

Certo che la salute pubblica è nella lista valoriale la prima da salvaguardare, ma una regola economica e un norma consuetudinaria ci dovrebbe portare anche ad evidenziare gli sprechi la dove maggiore è la spesa.

Possibile che nel settore della salute nulla vi è da razionalizzare meglio e magari salvare due spiccioli per il trasporto pubblico o altri settori in crisi?

Ma fare questo, probabilmente, significherebbe sostanzialmente dire all'ex assessore (oggi governatore) perchè non lo hai fatto prima quando eri direttamente responsabile della sanità Toscana? Non vorrei che per "salvare la faccia" di una persona si ometta l'esame serio e approfondito sulla sanità Toscana.

Infine, Rossi, evidentemente non appagato dei tagli al trasporto pubblico, ha inteso pensare il mega concorso pubblico per il GESTORE UNICO dei trasporti.

Forse non sa che vi sono realtà come quella Pratese dopo aziende virtuose come la CAP, potrebbero subire un ingiusto nocumento; forse la scelta del GESTOREUNICO è condizionata e dettata dalla gestione del trasporto fiorentino!

Si parla di abolire le Province, si parla di federalismo, ma si sta accentrando tutto sulla Regione (si pensi anche alle APT), si rivedono le ATO evvia...... La Regione è interprete dui tutte le esigenze delle realtà locali e non solo o prevalentemente di quelle fiorentine.

Ma il federalismo e la sussidiarietà non dovrebbe portare ad un rafforzamento delle realtà vicine ai cittadini e funzionali ad esse?

Capirei meglio un'area metropolitana strutturata sui servizi con municipi forti (raggruppando in unico Comune i più piccoli) anzichè foraggiare una REGIONE pigliatutto nella quale si perdono le peculiarità territoriali a tutto vantaggio del più forte.

Francesco Querci

(Cons. Prov. UDC)

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Finanziaria regionale e Prato: Incontro con le categorie (UDC)

Confronto con gli amministratori e con le categorie
Palazzo Vestri (Provincia di Prato) 13/12/2010.

I tagli e la gestione dei fondi a disposizione con la centralizzazione delle risorse rischiano di aggravare il peso del nostro territorio.

L'esame della finanziaria, nei suoi aspetti legati alla realtà territoriale pratese, ha evidenziato dubbi e perplessità nel coniugare l'esigenza di svluppo economico e di frenare una crisi sempre più evidente anche nel sistema Toscana.

Finite le sicurezze di cui la sinistra si era fatta portatrice fino a poco tempo fa, di una Toscana ridente e bene amministrata, si evidenzia una crisi con una delicata fasedelle scelte. Al minor flusso di denaro da Roma, fanno eco le priorità imposte dal Governatore della Toscana nell'individuazione dei comparti da salvaguardare e quelli da penalizzare. Ne escono pressochè immutati i conferimenti per la sanità, che assorbono l'80% del bilancio della Regione, che secondo Rossi, evidentemente, sarebbee sente da sprechi (possibile?!): un premio per chi insomma sino ad ieri ne era infallibile assessore, oggi presidente regionale.

Si colpisce in modo duro il sociale: si taglia dalla regione di altre € 400.000,00 – riporta la notizia l'assessore pratese Mondanelli – ma fortunatamente è notizia di oggi che il Governo ne ha stanziati 600.000,00.

Si riducono in modo consistente i conferimenti per il trasporto pubblico con la conseguente messa in crisi di un sistema della mobilità pubblica che - come ha riportato nella sua dettagliata relazione il Direttore della CAP Alberto Banci – mette in crisi un'azione congiunta azienda-provincia-comune, che aveva portato a raddoppiare gli utenti del servizio negli ultimi 5 anni. Un indebolimento delle aziende private costrette, fra l'altro, a reinventarsi a causa della volontà di Rossi di creare un gestore unico dei trasporti della Toscana; decisione che lascia perplessi anche per il concreto rischio che il servizio pratese (per l'appalto unico regionale) possa addirittura cancellare la realtà locale, oggi un'eccellenza in regione e ciòa favore di multinazionali straniere). La cooperativa, ha aggiunto Banci, non intende mollare e a riprova intende portare avanti sia il progetto della nuova sede dei deposito presso il casello autostradale in sostituzione di quello attuale, sia dell'acquisizione di parte della LAZZI.

Si sopprimono le Agenzie Per il Turismo Provinciali, facendo così venire meno – sottolinea Nardini Presidente della Confcommercio – quella minima garanzia di disponibilità economica da spendere sul territorio pratese, con riflessi positivi per il settore da lui rappresentato, mentre si crea un sistema centralizzato regionale tutto da ristudiare.

Aspetti tutti – dice Bellandi Segretario CISL – che aprono fronti di crisi ulteriori nel mercato del lavoro, dai potenziali contenziosi riguardo alle APT, agli esuberi della CAP, ponendo l'accento sulla necessità alla base di una riforma fiscale idonea a recuperare il somero e premiare chi produce ed investe nella legalità.

Il Presidente del Consiglio Maurizio Bettazzi, ha caretterizzato il proprio saluto nel riportare le posizioni in ANCI e UPI,

Il Sindaco di Prato Cenni, ha evidenziato come la politica regionale, anche nella gestione dei bandi sul territorio, sia miope adottando criteri astratti ben lontani dalla valutazione delle concrete necessità del territorio e incapace di contrastare gli eventi eccezionali delle singole realtà: criteri spesso legati ai numeri dei residenti anziché collegate alle diverse esigenze di quelli. Ne esce una grave sottovalutazione a livello regionale di Prato, terzo comune dell'Italia Centrale dopo Roma e Firenze, troppo spesso avvallata dagli ex amministratori locali pratesi.

All'acceso dibitatto, introdotto dal Capogruppo in Provincia Francesco Querci, specie per gli aspetti più collegati alle politiche provinciali interessate dalla finanziaria (trasporto pubblico, acqua e rifiuti, ATP) è seguita una relazione di Giovanni Bambagioni e un appello del segretario regionale UDC, Lorenzo Zirri, rivolto al Sindaco, affinchè Prato diventi esempio di buon governo del territorio, ovvero concreto esempio della validità dell'alternanza al governo nelle amministrazioni locali. Ha concluso Enrico Mencattini, presidente UDC.

Nella sostanza, oggi, esaminate le scelte di dove tagliare da parte del Governatore, dobbiamo ad ogni levello, comunale, provinciale, ma anche da parte delle singole categorie e delle aziende che operano sul territorio, alzare l'attenzione sulla gestione dei fondi a disposizione della Regione per evitare l'isolamento. La crisi, occasione di rinascita, ma anche di serrato confronto. Essenziale la difesa di Prato, delle garazie sociali e di sviluppo economico del nostro territorio.

Francesco Querci (capogruppo udc Provincia)

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Finanziaria Regionale e Prato (Udc Prato) 13\12\2010

Il Gruppo Provinciale con il Gruppo Comunale UDC, organizzano un incontro a Palazzo Vestri al quale, alla presenza fra gli altri del Sindaco Cenni, affronteranno la finanziaria regionale ed i suoi riflessi su Prato.


Il 13/12/2010 ore 20,00 presso Palazzo Vestri (Piazza Duomo di Prato).

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ON. SANTOLINI a PRATO per QUOZIENTE FAMILIARE

QUOZIENTE FAMILIARE E AMMINISTRAZIONI LOCALI

GIOVEDI 25 NOVEMBRE 2010 ORE 21,00

SALA OVALE, PROVINCIA DI PRATO,
PALAZZO BANCI BONAMICI, VIA RICASOLI 25, PRATO












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Caso Permesopoli approdato in Cinsiglio

Seguire una politica per l'integrazione o per una convivenza segnata da rispetto reciproco, non significa ricercare incondizionata referenti e avanzare a tappe forzate occasioni di scambio, nel tentativo di mettere in pratica ciò che invece deve essere accuratamente verificato e contestualizzato.

La Provincia, purtroppo, con il suo ex assessore prima e con il consigliere oggi, ha dimostrato quantomeno spregiudicatezza nella scelta dei propri referenti sul territorio e superficialità nella gestione di un fenomeno che non pare evidentemente in grado di gestire.
Una scelta di contatti con la comunità cinese,che nella migliore delle ipotese è da ritenersi avventata, una voglia di contatti condivisa da pochi soggetti di quella comunità ispirata da interessi personali; i più di quella comunità restano invero avari di segnali d'integrazione nei nostri confronti.
Le Istituzioni devono cercare di fare meglio, molto meglio e oggi sono chiamate a chiarire quali sono stati i criteri adottati in concreto per la scelta dei vari interlocutori e quali saranno domani i presupposti sui quali la Provincia vorrà operare.
Vogliamo trasparenza, chiarezza e responsabilità.
(presentata sul tema domanda di attualità in Provincia)
Francesco Querci
(Capogruppo UDC in Provincia)

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CENTRO STORICO: il momento delle scelte...28/10/10

Comitati, Sanesi per Piazza Mercatale e Fedi per il Cordinamento Comitati incontrano Borchi (vicesindaco) e Caverni (assessore) per valutare assieme all'Architetto Pasquetti(protagonista di progetti di riqualificazione nel recente passato) le scelte, possibili e non solo, per il nostro centro cittadino.
Inteverranno anche esponenti dell'UDC che ha promosso l'incontro.
Sbolgi (vicepresid. circoscriz. centro), Querci (coord. comunale Prato).
Modera Longo (capogruppo in Comune) e conclude Bambagioni (coord. prov.).

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Carmignano, allarme “ecomostro” ad Artimino: Querci si appella alla Provincia: “Fermate lo scempio

DA NOTIZIE DI PRATO

Approda in Provincia la questione del nuovo Centro Didattico Polifunzionale del Sistema Museale Etrusco di Carmignano che sta sorgendo nell’ex scuola d’Artimino. Una struttura di tre piani, realizzata vicino alla storica Pieva di San Leonardo, che ha suscitato molte perplessità tra gli abtanti e tra gli amanti dell’incantevole paesaggio della zona. Al punto che da più parti di parla di “ecomostro”. A sollevare la questione, con una interrogazione al presidente Lamberto Gestri, è il capogruppo dell’Udc Francesco Querci che ricorda come già il consiglio comunale di Carmignano si sia occupato del tema, “specie in virtù dei dubbi procedurali che hanno portato ai lavori e specialmente ad un innaturale innalzamento dell’edificio, che contrasta con il pesaggio storico e collinare circostante”. Quello che viene contestato, infatti, è il progetto che prevede la realizzazione di un edificio a tre piani dove prima sorgeva un immobile molto più basso.

“Di fronte al pericolo di deturpare uno degli scorci più belli del nostro territorio – dice Querci - la Provincia nonostante le proprie competenze volte alla tutela del paesaggio e delle aree turistiche, sembra stare a guardare gli effetti devastanti della costruzione. Eppure il Piano territoriale (Ptc) della Provincia colloca l’edificio all’interno di un area segnalata come “valori estetici percettivi del territorio rurale collinare”, nonchè all’interno di un area naturale protetta locale e soprattutto si trova è all’interno di “politiche di Tutela attiva”, a ridosso di due “Areali di Tutela statutaria” e ne impedisce la storicizzata reciproca introspezione visiva (chiesa/mura). La Provincia, a nostro parere, deve intervenire bloccando immediatamente i lavori e la realizzazione di un’opera che, fra l’altro, non pare avere nessuno dei requisiti richiesti dal PTC provinciale”.

In Consiglio sono state riunite due interrogazione sul tema, Querci UDC e Attucci PDL, che ne presenteranno una congiunta, in discussione al prossimo Consiglio

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L’INTERVENTO/Querci e Bambagioni (Udc): “A Prato mancano 30 milioni di euro in trasferimenti per la sanità. Rossi passi dalle parole ai fatti”

notiziediprato

Sapere che il presidente della Regione Rossi sia così attento alla città di Prato fa enormente piacere.
Ma dopo le parole servono i fatti. La nostra provincia riceve di trasferimenti di competenza regionale per la sanità 1.523,78 euro per ogni residente su 226.202 abitanti ufficiali e, in base a questo calcolo è la terza provincia in Toscana. Su molti documenti della Regione Toscana e recentemente anche durante l’audizione del direttore Cravedi nella Commissione Sanità della Regione Toscana è stato chiaramente certificato che resiedono in provincia almeno 20mila persone in più. Noi pensiamo siano di più di 20.000 ma se anche accettassimo quel dato i calcoli andrebbero riparametrizzati su 246.000 residenti.
Allora caro presidente Rossi a Prato mancano 30 milioni l’anno di trasferimenti sanitari di competenza regionale. Quando si pensa di rimuovere questa condizione? Quando si comincerà a chiederà scusa alla nostra provincia per la costante sottovaluzione subita dai vari livelli Istituzionali a partire dalla Regione Toscana per arrivare al governo centrale? I cittadini pratesi, le forze politiche e sindacali, i parlamentari dovrebbero accorgersi e ribellarsi al fatto che la nostra città sia largamente la peggio considerata delle provincie toscane e sia, di fatto la cenerentola fra le importanti realtà della nostra nazione.

Giovanni Bambagioni

Coordinatore Prov. Udc

Francesco Querci
Capogruppo Provincia Udc

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Querci (Udc): «Legge 40, il solo punto fermo a tutela dei diritto del nascituro e della donna».

Querci (Udc): «Legge 40, il solo punto fermo a tutela dei diritto del nascituro e della donna».

Prato, 8 ottobre 2010 - «L'attuale dibattito sulla Legge 40 accende nuovamente i riflettori sulla regolamentazione della procreazione assistita. Si tratta di decidere in pratica se debba esistere una legge che regoli compiutamente la materia, oppure se si debba ritornare in una situazione di completo vuoto normativo su un tema così delicato come quello della procrezione. I continui attacchi alla Legge evidenziano il tentativo, neppure celato, di rendere vuota la norma. Una norma che è invero stato il frutto di un ampio dibattito parlamentare e non solo per oltre dieci anni ed è stata poi approvata con una larga maggioranza.
Nella sostanza e specialmente riguardo all'attuale rinvio alla Corte Costituzionale da parte del Tribunale di Firenze circa il divieto di fecondazione eterologa (divieto dunque di ricorrere ad embrioni donati da terzi estranei alla coppia), dobbiamo essenzialmente capire se è accettabile la visione culturale che spezza il legame fra la relazione coniugale e la fecondazione. Se esiste, poi, un presunto diritto alla procreazione "ad ogni costo" o se la nostra attenzione debba prevalentemente essere concentrata sugli interessi del figlio e del legame dei due genitori.
E' oramai noto che molti studi di ricerca hanno volto i loro maggiori sforzi, delle menti ed economici, soprattutto nella direzione della procreazione assistita, eterologa, tralasciando purtroppo la ricerca circa le cause della sterilità e quindi della relativa cura, allontanando così l'attenzione (e gli investimenti) dall'esame delle cause a quella degli effetti; un modo di procedere anche scientificamente sbagliato, ma sicuramente economicamente più redditizio, che verrebbe favorito dalla menomazione della Legge 40, ovvero dalla deregolamentazione della materia.
In occasione della difesa della Legge 40, dall'attacco referendario (miseramente fallito) dei suoi oppositori, è già stata presa una chiara posizione in difesa della Legge e sarà mia e nostra intenzione ripetere il nostro impegno a favore di una legge che, seppur migliorabile, costituisce oggi il solo punto fermo per tutela dei diritto del nascituro e della donna, così come del resto è stato evidenziato da una recente relazione Ministero della Salute, che ha esaminato gli effetti dell'applicazione della legge in questi anni.
A novembre verrà organizzato un convegno sul tema con l'On. Santolini e l'On. Binetti, da sempre impegnate socialmente e politicamente per la difesa della famiglia e della vita, per un approfondimento tematico».
(*) Consigliere Udc alla Provincia di Prato

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