Querci (Udc): Una proposta alternativa ad una giunta di sinistra che ha fatto male alla nostra città.
Posted On venerdì 28 novembre 2008 at alle venerdì, novembre 28, 2008 by Avv. Francesco QuerciQuerci (Udc): Una proposta alternativa ad una giunta di sinistra che ha fatto male alla nostra città.
In realtà, e ci duole rilevarlo, da un lato si assiste ad una disgregazione politica senza precedenti con una sinistra allo sbando, incapace di imporre un cambio generazionale (andando a ripescare ancora una volta nel solito recipiente degli ex amministratori) e impotente di fronte ad ogni problema della città.
Sul lato opposo, quello del PdL, si denota gravi ritardi e incapacità di porsi come una reale alternativa di governo, dando la sensazione di non volere o di non potere approffittare di un'occasione storica. Dal silenzio che dura mesi, interrotto solamente da sussurri riguardanti il segretario di AN, esce in questi giorni un valzer di nomi frutto solamente di anticipazioni ufficiose ed estemporane, certo non contraddistinte da un serio, responsabile e condiviso progetto politico.
La volontà dell'Udc, volta a contribuire concretamente ad una proposta seria e condivisibile ed alternativa ad una giunta di sinistra che ha fatto male alla nostra città, rimane strozzata da atteggiamenti e ritardi incomprensibili in un momento decisivo per gli scenari cui può preludere.
L'Udc quindi va avanti con un proprio progetto avviato oramai da alcuni mesi che punta a porsi al centro dei due schieramenti, mirando a comporre la disgregata realtà di Prato cercando di intercettare e chiamare a raccolta le numerose istanze di cambiamento e miglioramento, ed è disposta sin da ora a schierare i propri candidati per riuscire finalmente a dare quella svolta che da tempo serve alla città. Francesco Querci, Segretario Comunale Udc». specialmente da parte dei due schieramenti politici di maggioranza e di opposizione che si candiderebbero ad amministrare la nostra città.
IN TEMA DI SICUREZZA E ORDINE PUBBLICO
Posted On at alle venerdì, novembre 28, 2008 by Avv. Francesco QuerciOn.Ciccanti il 25/11
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciccanti. Ne ha facoltà.
AMEDEO CICCANTI. Signor Presidente, signor sottosegretario Mantovano, onorevoli colleghi, la tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico sono funzioni primarie ed esclusive dello Stato; tale compito non è né di destra né di sinistra, è un compito che spetta a chiunque governi. Noi dell'Unione di Centro su questo tema da tempo abbiamo dato il nostro contributo di idee e di voti ai provvedimenti del Governo presentati in questo Parlamento, pur stando all'opposizione. La nostra perplessità, quando è stata espressa, ha riguardato la superficialità, la leggerezza, la frammentarietà, il significato meramente propagandistico con cui si è affrontato un tema delicato, serio e sentito dagli italiani. Abbiamo sempre visto con fastidio problemi così importanti ridotti a spot, strumentalizzando paure e preoccupazioni degli italiani. L'utilizzo dei militari per compiti di sicurezza è sicuramente una scelta da condividere, solo però per situazioni emergenziali e non in termini sostit utivi delle competenze delle forze dell'ordine. È stata ricordata dal collega Rao l'operazione «Vespri siciliani»: in quell'occasione furono previsti ventimila soldati con compiti di supporto logistico in sostituzione di forze dell'ordine così recuperate ai propri compiti istituzionali, per rafforzare il contrasto alla criminalità, soprattutto quella organizzata.
Anche a voler accedere all'impostazione del Governo di un utilizzo occasionale e disorganico dei militari, per quanto riguarda l'articolo 2, che prevede l'utilizzo di un contingente non superiore alle 500 unità oltre le tremila già impiegate, chiediamo che ci sia almeno una coerenza di misure legislative. Si prevede, infatti, che la copertura finanziaria della maggiore spesa sia riferita alle economie derivanti dal ritardato impiego di un mese - ad agosto anziché a luglio di quest'anno, come previsto - del contingente dei tremila uomini. Questo significa che l'impiego non sarà più per sei mesi come previsto, ma sol o per cinque mesi, perché se i mesi dovessero essere sei, con lo slittamento in avanti di un mese, allora le risorse aggiuntive per i 500 soldati non ci sarebbero. Questo ulteriore contingente deve essere considerato aggiuntivo con risorse aggiuntive. In tal senso noi dell'Unione di Centro abbiamo presentato un nostro emendamento tendente a trovare una copertura finanziaria adeguata.
Altra questione è quella di rendere più efficiente il sistema giudiziario.
Il contrasto alla criminalità prevede un complesso di misure legislative che risolvano le difficoltà del nostro sistema giudiziario. Troppe volte abbiamo assistito ad un'aggressione verbale da parte di esponenti della maggioranza verso l'attuale ordine giudiziario, soprattutto verso gli organi di autogoverno, senza preoccuparsi di rimuovere gli ostacoli di ordine organizzativo e funzionale che determinano gli attuali ritardi per una giustizia rapida. L'Italia registra una serie di condanne da parte della Corte di giustizia europea per i ritardi denunciati dai cittadini italiani in forza della cosiddetta «legge Pinto». La riforma del diritto di procedura civile approvata qualche mese fa è un intervento limitato ed occasionale.
Abbiamo bisogno di una riforma organica del processo civile e penale, traducendo in norme il lavoro svolto da commissioni tecniche formate da insigni giuristi nominati proprio dal precedente Governo Berlusconi. Occorre anche ridefinire i relativi codici per rendere più trasparente e razionale l'utilizzo delle norme che disciplinano i vari riti giudiziari. Detto questo, il provvedimento in esame si limita a riconoscere alla magistratura onoraria alcuni emolumenti di carattere economico; non ci troviamo di fronte a una ridefinizione del ruolo dei giudici onorari e dei vice procuratori onorari ovvero al potenziamento dei magistrati togati per accelerare i processi civili e penali che per l'80 per cento cadono in prescrizione. No, signor sottosegretario, ci troviamo di fronte al riconoscimento di un compenso di soli 98 euro per la durata dell'impegno lavorativo giornaliero. In base all'articolo 3-bis del provvedimento, l'indennità aggiuntiva non scatta più automaticamente in caso di seconda udienza giornaliera, ma solo se l'impegno lavorativo supera le cinque ore giornaliere. Quindi, non solo non si risolve con un compenso adeguato la qualità di una prestazion e che non ha paragoni con i compensi dell'avvocatura per le stesse prestazioni, ma non si soddisfa neanche una rivendicazione economica da tempo sollevata dalla magistratura onoraria, che rimane, quindi, insoddisfatta anche con questo provvedimento. Riteniamo che per il modo con cui viene affrontato il problema si corra il rischio che il costo sia molto superiore ai risultati attesi; non sfugge, infatti, all'attenzione dei colleghi più avvertiti, la difficoltà di riconoscere il diritto alla relativa indennità, non essendoci ancora un concetto definito del
significato da dare alla parola «udienza» nelle rispettive procedure di rito. Tale difficoltà si evince anche dalle numerose e contrastanti circolari ministeriali in risposta ai quesiti sollevati dai vari uffici giudiziari.
Non sfugge nemmeno il fatto del naturale allungamento dei processi in ragione del superamento delle cinque ore per percepire la seconda indennità.
Tale questione si risolve in un allungamento irragionevole dei processi, premiando così la minore efficienza del magistrato onorario. La misura proposta dal Governo, quindi, non risolve il problema che abbiamo di fronte ma anzi, va dalla parte opposta rispetto agli obiettivi previsti. È di tutta evidenza, inoltre, che la seconda indennità sia del tutto inutile per i vice procuratori onorari, ancorati, come sono, all'indennità giornaliera.
Non crediamo che questo provvedimento possa costituire un deterrente per la Federmot che ha annunciato una richiesta di apertura di una procedura di infrazione alla Commissione europea.
Queste misure legislative sono necessarie, ma non sufficienti; avvertiamo nfatti la necessità di interventi più incisivi. Questo è un Governo che decide e ha una forte maggioranza che consente di decidere; ci troviamo, invece, di fronte ad uno spezzatino di decisioni che dà l'idea di un'attività di Governo che vive alla giornata, rincorrendo gli eventi. La lotta alla criminalità richiede interventi organici, soprattutto sul lato della prevenzione; c'è la necessità di recuperare innanzitutto una cultura della legalità, cominciando da un maggior rigore di amministratori e di rappresentanti politici. È necessario riprendere un indispensabile raccordotra Stato, regioni ed enti locali; le intese interistituzionali sulla sicurezza delle città, mettendo a rete tutte le forze di polizia e le risorse del volontariato e della partecipazione civica, rappresentano un caposaldo indispensabile per quella cultura della sicurezza senza la quale si rischia di percepire le forze dell'ordi ne come una componente estranea alla vita civile. Non posso ignorare le scritte sui muri contro le forze dell'ordine e le aggressioni degli agenti di polizia da parte dei cittadini a Napoli come a Torino, al sud come al nord. Va segnalata a questo Governo la necessità di una maggiore efficienza delle forze di contrasto alla criminalità: abbiamo una criminalità ambientale, alimentare, economico-finanziaria; una criminalità organizzata e una microcriminalità predatoria che colpisce l'incolumità delle persone; nonché una criminalità terroristica e politica: per ogni tipo di criminalità esiste una struttura organizzativa di contrasto, militarizzata o civile.
Molte di queste strutture agiscono in autonomia, pur agendo con competenze sovrapposte funzionalmente e territorialmente. La polizia di Stato svolge i compiti dei carabinieri, i quali fanno cose a cui provvedono i vigili urbani e la guardia di finanza. Troppe polizie: polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato e polizia penitenziaria sono le cinque polizie di Stato al netto delle capitanerie di porto. Vi sono, inoltre, le polizie locali: provinciali, municipali, fluviali, la polizia per il controllo delle attività venatoria e per il controllo della pesca nelle acque interne. Non parliamo poi degli uomini in divisa che interagiscono nei casi di calamità naturali e nelle situazioni di emergenza. Costi di mezzi e risorse umane che si moltiplicano senza efficacia e in misura esponenziale. Ministro Maroni o sottosegretario Mantovano, voi siete ben consci di moltiplicazioni e di inefficienze, ma dimostrate di non avere la forza di sfidare le rispettive gerarchie per razionalizzare e per dare maggiore efficienza al sistema. Dimostrate, infatti, troppa timidezza verso la forza di una burocrazia di vertice che vi impone prassi e regole che non sono in sintonia con gli interessi del Paese. Dovete dimostrare a questo Parlamento e al Paese di essere forza di Governo, senza compromessi e senza debolezze.
Vi attendiamo su questi appuntamenti e intanto vi incalziamo su queste riforme di sistema al posto degli spot. Spero che non serva il Ministro Brunetta per mettere d'accordo Tremonti, Alfano, Maroni, Zaia e La Russa, ma spero che basti Berlusconi.
Quello che vediamo, però, è che ha il tempo di incontrare gli imprenditori di tutte le vanità (soprattutto quelli che fanno pubblicità televisiva), ma non ha ancora avuto il tempo di mettere intorno ad un tavolo i Ministri di riferimento delle varie polizie per definire un nuovo ordine di contrasto per la criminalità. Intanto il Paese aspetta e noi dell'Unione di Centro ve lo ricorderemo comunque in ogni occasione di dibattito sulla sicurezza e l'ordine pubblico.
Mencattini UDC, intervista amministrative 2009 Prato
Posted On sabato 22 novembre 2008 at alle sabato, novembre 22, 2008 by Avv. Francesco QuerciLa Nazione
Posted On venerdì 21 novembre 2008 at alle venerdì, novembre 21, 2008 by Avv. Francesco QuerciPRATOPRIMA: nuovo simbolo
Posted On giovedì 20 novembre 2008 at alle giovedì, novembre 20, 2008 by Avv. Francesco QuerciMa dove sarà mai quel Palazzo Novellucci? di Simone Goti
Posted On lunedì 17 novembre 2008 at alle lunedì, novembre 17, 2008 by Avv. Francesco Quercida PratoBlog
Prato, 17 novembre 2008 - Mentre ancora in molti stanno chiedendosi il perché del solito comportamento "due pesi e due misure" teuto nei confronti da questa amministrazione di centrosinistra nei confronti di chi non la pensa come loro, da un lettore ci viene segnalato un fatto perlomeno sconfortante.
«Mi permetto di intervenire sulla questione dell'intervento della Polizia Municipale di Prato per segnalare una cosa che ritengo ancor più grave. In occasione dell'intervento in Piazza del Comune, mentre i Vigili stavano redigendo il verbale per le ormai ragioni conosciute, si avvicinava una turista che chiedeva alla vigilessa - quella irreprensibile sul rispetto dei regolamenti - dove fosse Palazzo Novelucci. In serio imbarazzo, la vigileasa rispondeva desolatamente di non sapere dove fosse Palazzo Novellucci!
Simone Goti, Udc Prato».
ELUANA. LA CASSAZIONE DECIDE QUALI VITE SONO DEGNE DI VIVERE ORA LA PAROLA PASSA ALLA CORTE EUROPEA. E SOPRATTUTTO AL PARLAMENTO
Posted On at alle lunedì, novembre 17, 2008 by Avv. Francesco QuerciORA LA PAROLA PASSA ALLA CORTE EUROPEA. E SOPRATTUTTO AL PARLAMENTO
«Nascondersi dietro schermi formali non serve a mascherare la realtà» commenta così Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita la sentenza della Cassazione sul caso Eluana. «E¹ una sentenza che ha come presupposto ed effetto quello di discriminare tra vite umana più o meno degne di vivere.
«Questa decisione mette in pericolo le altre migliaia di Eluane accudite amorosamente dai congiunti, le migliaia e migliaia di vite di persone gravemente handicappate che dipendono dalla capacità di accoglienza da parte dell¹intera società. In definitiva mette in pericolo tutti noi quando diventiamo marginali ed inutili.
«Al fondo della decisione dei giudici vi è una cattiva interpretazione del diritto alla salute il cui contrario è la morte.
«Allo stato attuale è ancora possibile un ricorso alla Corte europea dei diritti dell¹uomo, che però non ha effetto sospensivo. Per cui» conclude Casini «sarà necessario impegnarsi subito con grande vigore per l¹approvazione di una legge la quale, restituendo verità all¹articolo 32 della Costituzione, impedisca che si verifichino ancora altri drammatici abbandoni di persone in stato di grave disabilità come Eluana»
Polizia Municipale: multe e disagi
Posted On domenica 16 novembre 2008 at alle domenica, novembre 16, 2008 by Antonio Longo
Reputiamo totalmente inaccettabile l’operato della Polizia Municipale di questo periodo: due scandali in due giorni consecutivi. Il primo ha inizio sabato nel primo pomeriggio, in occasione del gazebo dell’UDC e dell’Associazione Prato Prima (per la raccolta firme contro il degrado del centro storico e la richiesta di dimissioni del Presidente del Quartiere centro Rosita Mattei). Polizia Municipale già appostata da un’ora, e appena arrivati con la macchina per scaricare l’occorrente per il gazebo i due erano pronti a scrivere un bel verbale da 36 euro. Siamo coscienti del fatto che non è una zona accessibile alle autovetture, ma è da anni ormai è consuetudine arrivare, scaricare e poi spostare l’automobile, per poter esercitare quello che è un diritto pubblico nell’interesse di tutti i cittadini. Non critichiamo il lavoro degli ufficiali, ma critichiamo il Comando che ordina di andare a controllare e ci chiediamo quale sia il motivo scatenante che spinge una pattuglia a verificare cosa accade alle due del pomeriggio nel centro di Prato… mah…!?
Scandalo numero due: via Caduti Senza Croce, Domenica mattina, Chiesa di Maliseti. Si celebra un momento importantissimo che vede cresimarsi oltre 50 ragazzi. Chiesa gremita e, ovviamente, parcheggi esauriti, cosicchè genitori e parenti, pur di assistere alla Confermazione del figlio o del nipote, cercano di trovare posto anche fuori dalle righe pur restando nel rispetto della circolazione e della viabilità. Risultato: all’uscita, due Ufficiali della Polizia Municipale riempivano di multe le strade circostanti la Chiesa e, dopo il rumoreggiare dei cittadini che gridavano, inveivano contro di loro e telefonavano al Comando per chiedere spiegazioni, si giustificavano affermando semplicemente di essere stati chiamati a fare il proprio dovere (eppure la Celebrazione è durata esattamente un’ora per cui è da ritenersi estimabile il tempismo dei Vigili!!!). Ancora una volta non siamo a criticare il lavoro (le multe potevano essere anche legittime, per carità), ma ci chiediamo chi possa mandare i Vigili a fare delle multe davanti ad una Chiesa una tantum e chissà per quale caso, proprio quando si Celebrano 50 Cresime, anziché durante eventi del Partito Democratico. Infatti mi sovviene un ricordo di pochi mesi fa: a Luglio, tutto il mese per tutte le sere, non lontano dalla Chiesa di Maliseti si svolgeva la Festa del PD (per gli abitudinari, dette anche Feste dell’Unità); com’è possibile che lì, ogni sera, fossero parcheggiate in ogniddove e, seppur, dopo svariati richiami telefonici, non venissero mai inviate pattuglie a controllare?
Concludendo, è possibile che ogni volta vengano usati due pesi e due misure? Ci chiediamo inoltre se ogni Domenica vengono fatti controlli in tutte le Chiese di Prato…o forse i fedeli di Maliseti sono stati particolarmente sfortunati questo fine settimana? Anche al mercato del Lunedì, ci sono così tanti controlli?
La cosa ci suona un po’ strana e, dopo due scandali in soli due giorni, ci sembra francamente troppo!
Antonio Longo, Segretario Giovani UDC Prato
UDC CONTRO PRESIDENTE DELLA CENTRO
Posted On venerdì 14 novembre 2008 at alle venerdì, novembre 14, 2008 by Avv. Francesco QuerciSi chiede un atto di responsabilità serio e concreto da parte di chi ha rappresentato un organo di decentramento risultato vuoto ed incapace di imporre politiche posititive e utili alla città, incapace dunque di contrastare un’amministrazione cittadina cieca e distratta nella gestione di un Centro che incarna in pieno il fallimento della giunta di sinistra.
In pochi centinaia di metri, da Piazza Mercatale, alla stazione del Serraglio, da Piazza Lippi a Via Martini, da Via Cironi a Via Pistoiese, esempi scellerati di pessima amministrazione, di degrado e di illegalità, che in questi giorni sono al centro della cronaca cittadina, ma che da anni si trascinano come problematiche lasciate colpevolmente senza una risposta da parte di chi era chiamato responsabilmente a darla.
Cosa deve ancora accadere perche’ chi ha sbagliato si metta da parte ?
Dopo la decisione della non ricandidatura del Sindaco Romagnoli, occorre un altro segnale forte alla città da parte di chi cinque anni fa fu eletto dai cittadini e che oggi assiste passivamente al degrado del nostro Centro.
L’iniziativa viene contraddistinta anche con il logo di “pratoprima”; l’associazione che sta raccogliendo intorno a se cittadini provenienti dalla società civile che intendono sostenere iniziative e uomini capaci di dare idee e programmi, ovvero coloro che aspirano ad un nuovo modello di governace, alternativo all’attuale e pregresso governo della città.
Francesco Querci
segretario comunale consigliere udc prato
"sostenibilità area metropolitana"
Posted On lunedì 3 novembre 2008 at alle lunedì, novembre 03, 2008 by Avv. Francesco QuerciLunedì 3 novembre 2008 ore 21.00
Sala Consiliare della Circoscrizione Centro via dell'Accademia 42
Introduce: Matteo Prussi Centro di Ricerca Energie Alternative e Rinnovabili Università degli Studi di FirenzeIntervengono:Sergio GentiliResponsabile nazionale PD per la mobilitàStefano ArrighiniAssessore alle politiche ambientali della Provincia di PratoCamilla CurcioAssessore alle politiche ambientali del Comune di Prato Sono invitati al dibattito:Assessorato ai Lavori Pubblici e Mobilità del Comune di Prato - Assessorato allUrbanistica del Comune di Prato - Assessorato alla Mobilità della Provincia di Prato - Arci - Associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Legambiente, Tandem) - Comitato Nazionale Paesaggio - Consorzio Trasformazioni Urbane (Urban S.p.a) - Ordini professionali - Regione ToscanaModera il dibattito:
Lorenzo GiustiCoordinatore Ecologisti Democratici Provincia di Prato
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare