ELUANA. LA CASSAZIONE DECIDE QUALI VITE SONO DEGNE DI VIVERE ORA LA PAROLA PASSA ALLA CORTE EUROPEA. E SOPRATTUTTO AL PARLAMENTO
Posted On lunedì 17 novembre 2008 at alle lunedì, novembre 17, 2008 by Avv. Francesco QuerciELUANA. LA CASSAZIONE DECIDE QUALI VITE SONO DEGNE DI VIVERE
ORA LA PAROLA PASSA ALLA CORTE EUROPEA. E SOPRATTUTTO AL PARLAMENTO
«Nascondersi dietro schermi formali non serve a mascherare la realtà» commenta così Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita la sentenza della Cassazione sul caso Eluana. «E¹ una sentenza che ha come presupposto ed effetto quello di discriminare tra vite umana più o meno degne di vivere.
«Questa decisione mette in pericolo le altre migliaia di Eluane accudite amorosamente dai congiunti, le migliaia e migliaia di vite di persone gravemente handicappate che dipendono dalla capacità di accoglienza da parte dell¹intera società. In definitiva mette in pericolo tutti noi quando diventiamo marginali ed inutili.
«Al fondo della decisione dei giudici vi è una cattiva interpretazione del diritto alla salute il cui contrario è la morte.
«Allo stato attuale è ancora possibile un ricorso alla Corte europea dei diritti dell¹uomo, che però non ha effetto sospensivo. Per cui» conclude Casini «sarà necessario impegnarsi subito con grande vigore per l¹approvazione di una legge la quale, restituendo verità all¹articolo 32 della Costituzione, impedisca che si verifichino ancora altri drammatici abbandoni di persone in stato di grave disabilità come Eluana»
ORA LA PAROLA PASSA ALLA CORTE EUROPEA. E SOPRATTUTTO AL PARLAMENTO
«Nascondersi dietro schermi formali non serve a mascherare la realtà» commenta così Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita la sentenza della Cassazione sul caso Eluana. «E¹ una sentenza che ha come presupposto ed effetto quello di discriminare tra vite umana più o meno degne di vivere.
«Questa decisione mette in pericolo le altre migliaia di Eluane accudite amorosamente dai congiunti, le migliaia e migliaia di vite di persone gravemente handicappate che dipendono dalla capacità di accoglienza da parte dell¹intera società. In definitiva mette in pericolo tutti noi quando diventiamo marginali ed inutili.
«Al fondo della decisione dei giudici vi è una cattiva interpretazione del diritto alla salute il cui contrario è la morte.
«Allo stato attuale è ancora possibile un ricorso alla Corte europea dei diritti dell¹uomo, che però non ha effetto sospensivo. Per cui» conclude Casini «sarà necessario impegnarsi subito con grande vigore per l¹approvazione di una legge la quale, restituendo verità all¹articolo 32 della Costituzione, impedisca che si verifichino ancora altri drammatici abbandoni di persone in stato di grave disabilità come Eluana»