Nuovo Sondaggio TOSCANA, intenzioni di voto 25/02
Posted On venerdì 26 febbraio 2010 at alle venerdì, febbraio 26, 2010 by Avv. Francesco QuerciE’ necessario un diverso Piano Strutturale
Posted On at alle venerdì, febbraio 26, 2010 by Avv. Francesco QuerciMencattini (Udc): E’ necessario un diverso Piano Strutturale che annulli gli effetti devastanti del Prg Secchi.
Prato, 24 febbraio 2010 - «La Giunta Cenni con il nuovo riassetto del modello di struttura proposto, rivedendo le funzioni degli addetti e stabilendo nuovi modi di gestione e controllo è ormai pronta per una fase operativa diversa dal passato. L’Udc plaude a questa fase importante e necessaria per produrre quei cambiamenti nel controllo della macchina amministrativa.
Sondaggi: UDC in crescita dal 3,6 a 5,5
Posted On martedì 23 febbraio 2010 at alle martedì, febbraio 23, 2010 by Avv. Francesco QuerciVerso le elezioni regionali in TOSCANA
su Il Clandestino
Pubblicato il 17/2/2010.
Domanda : Se ieri si fossero tenute le elezioni per eleggere il Presidente della Regione Toscana, Lei per quale tra i seguenti candidati avrebbe votato?.
Risposta: Enrico Rossi 53,0; Monica Faenzi 39,0; Francesco Bosi5,0; Alfonso De Virgiliis 3,0; Indecisi 23,6;
QUESITO n.2
Domanda : E per quale partito?.
Risposta: Popolo della Libertà 29,7; Lega Nord 7,0; La Destra 1,0; Partito Democratico 40,0; Italia dei Valori 5,0; PRC+PDCI 4,5; Sinistra Ecologia e Libertà 2,0; Verdi 1,0; Partito Socialista 0,5; Lista Pannella-Bonino 2,8; UDC 5,5; Altri 1,0; Indecisi 24,1
Querci (Udc): “Il modello del Social Housing per risolvere l’emergenza abitativa”
Posted On lunedì 22 febbraio 2010 at alle lunedì, febbraio 22, 2010 by Avv. Francesco QuerciQuerci (Udc): “Il modello del Social Housing per risolvere l’emergenza abitativa”
Due gli strumenti politici da attivare: “un Fondo di Investimento Etico per il recupero di immobili o per la loro costruzione, ed una Fondazione per il Social Housing capace di gestire l’investimento e l’abitare, da affiancare all’Edilizia Residenziale Pubblica”. Con una possibilità d’intervento immediata nella materia da parte della Provincia di Prato “tramite il Pin. e lo stesso Creaf - prosegue nella nota - potrebbe ben promuovere studi, ricerche e progetti pilota su di un moderno social housing in una delle realtà sociali più in fermento dell’Italia”. Querci lancia un’idea anche per promuovere lo sviluppo economico: “Bisogna stimolare, poi, tutte le forze imprenditoriali pratesi, e questo va nella direzione di reincardinare a Prato un istituto di risparmio e di credito dei cittadini”. Tutto questo in un’ottica di dialogo politico molto caro all’Udc “Se in Provincia e se a Prato vogliamo sviluppare un nuovo modello di politica sociale, frutto del dialogo tra maggioranza ed opposizione, credo che ci sia la ricchezza e la possibilità per mettersi ad un tavolo e individuare percorsi condivisi”. (c.a.p.)
Vorrei entrare nella questione sollevata dal Consigliere Biffoni, ripresa dall’Assessore Silli circa il problema sociale dell’integrazione, nonché dal Consigliere regionale Magnolfi.
L’”integrazione sociale” è entrata nell’era dello “sviluppo sostenibile” e questo “sviluppo” non può essere altro che “integrale”, non ci possono essere differenze di principio fra cittadini italiani e stranieri nel mondo globalizzato; ed è affrontabile su area vasta.
Resta supremo il valore della persona e questo non esclude affatto il rigore nel far rispettare regole e norme, ma ciò senza fratture nella società con nuove insopportabili regole.
Sempre di più la nostra società e, dunque, Prato dovrà imparare a convivere con situazioni di crisi che metteranno in discussione modelli di convivenza consolidati. Le risposte migliori arriveranno da sistemi aperti in cui i valori – non messi in discussione – saranno la solida base delle diversità culturali, etniche, religiose, generazionali.
Il problema della casa non è più affrontabile a lungo termine secondo lo schema classico del “mercato immobiliare” (privato), per i percettori di stipendio, e dell’“edilizia pubblica residenziale” (pubblico), per le classi povere della società (ISEE). Gli stipendi non sono più rapportabili ai valori degli immobili e le risorse delle Pubbliche Amministrazioni non sono più capaci di ristabilire un giusto equilibrio fra chi possiede e chi non può avere un bene primario quale quello dell'abitazione di proprietà.
C’è bisogno di una “terza via” che integri quella ordinaria del mercato e quella straordinaria dell’edilizia pubblica, e questa via si chiama “Social Housing”. L’“abitazione sociale” ha come riferimento non le classi più povere, ma le nuove classi sociali “inter-medie”, legate all’ingresso nel mondo del lavoro (studenti e ricercatori universitari, giovani single o coppie con lavori interinali ed in mobilità) e all’uscita dal mondo del lavoro (che non hanno potuto accumulare riserve per il bene casa), alla mobilità lavorativa (terziario avanzato e dei servizi) e alle necessità di assistenze socio-assistite, infine all’immigrazione.
Se in Provincia e se a Prato vogliamo sviluppare un nuovo modello di politica sociale, frutto del dialogo tra maggioranza ed opposizione, credo che ci sia la ricchezza e la possibilità per mettersi ad un tavolo e individuare percorsi condivisi.
Credo che la crisi ci spinga anche a questo, mentre dobbiamo dare nuove risposte, concrete e percorribili, come un Fondo di Investimento Etico per il recupero di immobili – o per la loro costruzione – ed una Fondazione per il Social Housing capace di gestire l’investimento e l’abitare, da affiancare all’Edilizia Residenziale Pubblica.
Stimolare, poi, tutte le forze imprenditoriali pratesi, va nella direzione di re-incardinare a Prato un Istituto di Risparmio e di Credito dei Cittadini.
La Provincia di Prato – tramite il P.I.N. e lo stesso CREAF – potrebbe ben promuovere studi, ricerche e “progetti pilota” su di un moderno social housing in una delle realtà sociali più in fermento dell’Italia; in cui la mobilità già presente e dove l’immigrazione, con problemi di affitto e di mutui non pagati, sono sempre in aumento, mentre le giovani generazioni – così come le vecchie – sono in cerca di sistemazioni non potendo accedere al mercato immobiliare, quanto all’edilizia pubblica popolare.
Per questo motivo non sono ammissibili politiche spot, lanciate in campagna elettorale, se non argomentate con una storia e con dei programmi seri.
In questo modo operiamo per l’interazione fra classi sociali diverse e l’integrazione fra cittadini italiani e stranieri, in altro modo ogni politica è votata al fallimento perché di piccolo respiro.
Francesco Querci
Segretario Comunale e Consigliere Provinciale Prato
Unione di Centro
Faenzi o non Faenzi «Oggi, questo o quello uguali sono».
Posted On martedì 16 febbraio 2010 at alle martedì, febbraio 16, 2010 by Avv. Francesco QuerciQuerci (Udc): «Oggi, questo o quello uguali sono»
I^ Riunione dei Consiglieri sul territorio provinciale
Posted On giovedì 11 febbraio 2010 at alle giovedì, febbraio 11, 2010 by Avv. Francesco Querciieri, all'ora di pranzo, ha preso avvio l'azione di coordinamento sul territorio dell'azione politica dei consiglieri eletti nell'Unione di Centro.
Fra il tacchino ripieno e l'arista al forno si è pralato in via preferenziale delle questioni di quel di Carmignano, in particolare quella urbanistica, oggetto dell'o.d.g. del comune.
Non è mancata l'attenzione sul Parco della Piana, all'odg in Provincia.
Sulla torta di mele, invece, ma prima del caffè, fissato il prossimo incontro per il 22/02/2010.
Buttato giù l'ultimo avanzo di vino, l'avvocatessa Impalli - abbandonato le ultime difese - si è presa l'onere di curare il prossimo "tavolo"* dell'incontro.
"tavolo"* : per noi il tavolo resta quello con il piano, quattro zampe, apparecchiato a dovere!
Carmignano-Impianti Sportivi. Richiesta chiarezza sulla gestione
Posted On lunedì 8 febbraio 2010 at alle lunedì, febbraio 08, 2010 by Avv. Francesco QuerciQuante e quali sono le Società Sportive presenti sul territorio comunale, e quali di queste usufruiscono degli impianti sportivi comunali, quanti e quali sono gli impianti sportivi comunali gestiti direttamente dall’Amministrazione comunale, e quale quelli dati in gestione;
Perché nonostante il regolamento in vigore dal 2008 lo preveda, non sono mai stati fatti bandi di selezione per l’affidamento in gestione degli impianti comunale e quali sono i criteri che hanno mosso l’amministrazione comunale nell’affidamento in gestione di detti impianti a determinati soggetti invece che ad altri;
Degli eventuali impianti dati in gestione, che cosa stabiliscono e sanciscono le eventuali convenzioni stipulate con i gestori, oppure non esistono, e in tal caso come vengono regolati i rapporti fra l’ente ed il gestore; chiediamo copia delle eventuali convenzioni o scritture di cui sopra;
A quanto ammontano le spese devolute per la gestione in affido erogate ai soggetti gestori, come sono suddivise fra i vari impianti e soggetti gestori e che cosa comprendono e a quanto ammontano le spese annuali (dell’ultimo e penultimo anno rendicontato) di manutenzione ordinaria, di energia elettrica, di consumo idrico, di consumo energetico per riscaldamento (gas o metano o gasolio) e di eventuale utenza telefonica, suddivise per singolo impianto sportivo, sia in gestione sia non;
Quanti e quali contributi (extra-gestione) sono stati erogati alle singole società e soggetti sportivi per le loro attività negli ultimi due anni rendicontati;
Che cosa si prevede per le società attive e residenti sul territorio comunale che non usufruiscono di impianti sportivi comunali.
Mauro Mazzoni-Vito Tarantini
Querci:Verso il nuovo piano provinciale dei rifiuti: Riciclo?
Posted On venerdì 5 febbraio 2010 at alle venerdì, febbraio 05, 2010 by Avv. Francesco Querci(strategia rifiuti Zero)
La Provincia di Prato nell'ambito delle proprie competenze si era dotata di un Piano Provinciale per la gestione dei rifiuti, che disegnava le modalità di gestione dei rifiuti fino all'anno 2010 ed oggi deve dunque procedere (nel semestre successivo) alla verifica e e all'aggiornamento funzionale in base all'evoluzione delle tecnologie, all’andamento della produzione di rifiuto, alla disponibilità o meno di volumi di discarica.
La "Questione MONTALE " ha involontariamente riacceso il dibatto sulla politica dei rifiuti, proprio nel momento in cui in Provincia si deve ridisegnare il piano provinciale del nostro territorio. Ecco dunque il significato degli interventi dei fautori del termovalorizzatore, in difesa della loro utilità, convenienza e tempestività.
Già nella vicina MONTALE, tristemente famosa per un impianto che richiederebbe per il suo rinnovamento ben € 30.000.0000,00, potrebbe essere realizzato un impianto di riciclo, con molti imprese pronte a partecipare al progetto.
Ciò però necessita dell'impegno anche della nostra Provincia dal punto di vista di raccolta dei rifiuti; necessita, in pratica, di una rivisitazione della nostra politica dei rifiuti, con buona pace della società che ne gestisce oggi la raccolta e lo smaltimento.
La Provincia esca dal torpore della rassegnazione all'incenerimento e si attivi quantomeno per ridimensionare significativamente il ricorso all'incenerimento, liberando importanti risorse per altre forme di tecnologia ambientale per la gestione dei rifiuti e per il comparto energetico, che oltre al maggior valore tecnologico e ambientale, che oltre a produrre impresa sul territorio, meglio corrisponderebbe o a quel valore etico diffuso della salvaguardia del bene comune.
In tale direzione l'interpellanza presentata il 4 gennaio 2010 in Provincia diretta ad aprire il dibattito sul tema (che allego).
Francesco Querci Capogruppo Provinciale UDC
CENTRO PER IL RICICLO
la gestione dei rifiuti:
– che la Provincia mantiene una funzione di indirizzo delle politiche comunali in ambito della raccolta e
smaltimento dei rifiuti;
– che la Provincia è chiamata direttamente e/o indirettamente, attraverso l'attrazione di
finanziamenti da parte di enti terzi, a promuovere ed incentivare progetti che mirino alla risoluzione
del poblema “rifiuto”, salvaguardando la pubblica salute e la sostenibilità delle politiche sul territorio.
– che la Provincia è tenuta a promuovere anche quelle politiche idonee a generare impresa e lavoro sul proprio territorio.
• che è quanto mai attuale l'esigenza di trovare in tempi brevi soluzioni alternative alla discarica, ma anche a quelle legate ai termovalorizzatori, che hanno comportato sconsiderati ritardi e comunnque tempi e costi di realizzazione alti e lughi e comunque non ancora in atto;
• che la tecnologia oggi offre soluzioni alternative ed in ogni caso aggiuntive al semplice incerimento, consentendo anche un consistente riciclo dei rifiuti;
• che esistono allo studio di privati e di pubbliche amministrazioni, anche vicine, la possibilità di realizzare sul territorio della provincia o in luogo a questo attiguo un centro di riciclo;
• che tale centro, per costi e tempi, risulta un'importante risposta alle problematiche di smaltimento dei rifiuti, da realizzare anche con il coinvolgimento di investitori locali.
2. Se la Provincia di Prato intenda sostenere iniziative che puntino alla realizzazione di un Centro di Riciclo a Prato o nelle sue vicinanze;
3. Se la Provincia di Prato intenda adottare tutte quelle iniziative, anche organizzative, per dare impulso alle politiche del riciclo, ponendo particolare attenzione ad avviare una proficua collaborazione con le amministrazioni comunali, diretta anche al potenziamento della raccolta differenziata ed a garantire il conferimento di rifiuti in funzione del progetto di un Centro di Riciclo.
Francesco Querci
Prato 4 Gennaio 2010
UDC: intervento in Consiglio di Longo sulla SICUREZZA
Posted On giovedì 4 febbraio 2010 at alle giovedì, febbraio 04, 2010 by Avv. Francesco QuerciI cittadini, oggi più che mai, hanno bisogno di sentirsi sicuri, e questo non significa attuare politiche volte sclusivamente a combattere la criminalità, ma significa porre l’accento in modo serio e costruttivo su altri temi. Mi viene in mente ad esempio, la sicurezza del posto di lavoro,o la sicurezza in campo medico, la sicurezza di ottenere da parte dell’amministrazione, un aiuto sotto i più variegati punti di vista.
Accogliamo con molto piacere e favore le opere che la giunta in questi primi mesi di governo sta mettendo in atto, andando a lavoro ieri mattina, era la prima volta che ero contento di stare incolonnato in tangenziale, vedendo quegli uomini al lavoro che provvedevano a rendere nuovo il manto stradale, ormai riempito di buche per la negligenza di molti.
La sicurezza credo stia anche qui, credo che un cittadino si senta sicuro di volere vivere nella nostra città se trova una corrispondenza diretta tra se stesso e gli uomini preposti ad amministrare la città.
Certo, non è meno importante il patto sottoscritto la settimana scorsa dal ministro Maroni, segno che qualcosa si sta muovendo, che la politica messa in atto sin dal principio dal nostro Sin daco, stia dando i primi frutti. Ed è qeusto quello che da cittadino pretendo dall’amministrazione, un’operosità puntuale, che arriva a toccare il problema considerato più piccolo da parte di un singolo cittadino.
Per ispondere alla crisi che ci sta invadendo ancor oggi, dobbiamo dare delle risposte solidalmente, come ci ha chiesto il nostro sindaco e come, credo nella maggior parte delle situazioni, fin ora abbiamo fatto, privilegiando quelle istituzioni che da sempre nei confronti dei bisognosi si sono spesi senza misura , mettendo a disposizione di tutti - senza se e senza ma - risorse economiche e risorse umane : in primis la Chiesa Diocesana tramite la Caritas Italiana ad esempio, e comunque attraverso l'associazionismo cattolico, molto attivo nel nostro territorio. Solo questo permette alla Giunta Cenni una politica del rigore volta a ristabilire sempre e comunque la giustizia sociale, ovvero a non ledere la dignità della persona umana.
Inoltre , l'azione politica silenziosa , costante e operosa messa in atto dall'Unione di Centro (che non rappresenta più solo il voto cattolico, per i più distratti) in appoggio alla Giunta Cenni mostra come questo partito non abbia lottato per posizioni di rendita all'interno del Consiglio Comunale, ma abbia interpretata fin da subito un ruolo fondamentale volto al dialogo fra alleati e con le stesse opposizioni interessate al bene comune.
I problemi di Prato sono così ampi e complessi che le posizioni della Lega, e mi dispiace dirlo, mostrano tutta lo loro limitatezza ed esigua lungimiranza politica , mentre le politiche sociali impongono ben più del rigore estremo, quanto la capacità di mantenere una società civile accogliente e forte nel contrasto alla criminalità. Mi rendo conto che le elezioni regionali sono vicine, ma non credo nemmeno che con attacchi sferrati e privi di alcun senso, si possa fare della politica una strada per risolvere le istanza che oggi ci devono interessare , in quento membri di un’unica maggioranza. Le parola apparse in questi giorni sui quotidiani, e mi rivolgo al collega Tosoni, non voglio credere che siano una linea politica messa in atto dalla Lega nord per distinguersi nelle prossime consultazioni, credo piuttosto che siano un caso isolato di pensieri a voce alta da parte di un singolo, e per questo credo che i toni debbano esser molto più pacati, anzi, come ho più volte sottolineato, tesi sempre al dibattito, purchè costruttivo!
Comunque, né il mio partito, né io siamo soggetti a cui piace soffermarsi molto su queste questioni che non servono a nessunno, stiamo parlando di sicurezza e del futuro della nostra città.
Come dicevo prima, una politica esclusivamente del rigore non può essere solamente la via d’uscita per ritornare ai livelli produttivi di una volta, non può essere nemmeno l’unica soluzione caricare tutti gli extracomunitari su un container e rispedirli a casa. Una politica del rigore significa, a mio parere, una politica volta al rispetto SERRATO delle regole, per Italiani e per extracomunitari indistintamente. Accanto a questa deve essere sempre presente, e mi rivolgo all’ottimo operato dell’Assessore Silli, una politica attenta sull’integrazione. Sia i nostri concittadini che gli extracomunitari che qui lavorano e che sono in regola, hanno saputo integrarsi nel migliore dei modi, trovando nel distretto pratese una risorsa per il loro futuro, non semplicemente una piazza su cui fare piazza pulita annientando la libera concorrenza.
Comunque, se la sicurezza, non è solo legata a fattori di integrazione e di concorrenza l’UDC pratese sta già lavorando affinchè l’amministrazione possa operare per un welfare più innovativo non solo nell’ambito dei servizi, ma anche per altre politiche che possono valorizzare gli ambiti educativi, della cura, del lavoro, del tempo libero, delle politiche tariffarie e fiscali.
È per questo motivo che mi sento di proporre e di buttare sul tavolo una proposta che a mio parere, serva come parte della soluzione da noi tanto auspicata: le modalità di intervento, sia in campo economico, che fiscale, che educativo devono assumere un differente orientamento a seconda della diversa responsabilità delle famiglie rispetto ai figli: ad esempio per le famiglie numerose va misurata adeguatamente la capacità economica correlata al numero dei figli. Questa è ovviamente solo una bozza, ma rispecchia in pieno ciò che noi intendiamo per sicurezza e per rigore: non è solamente con politiche distruttive, e concludo, ma accanto alle posizioni prese dall nostra giunta, alla quale va il pio plauso, chiedo che si tengano in seria considersazione in maniera più che seria, le politiche COSTRUTTIVE - e so che il Sindaco ci tiene molto affinchè gli vengano fatte proposte concrete - perche è solo attuando un giusto mix tra le due, e mettendo a tema la nostra città, senza scontri ideologici tra forze politiche, che si torna alla città intesa come fucina e come artefice di un’economia moderna per il raggiungimento del benessere che vogliamo e che i cittadini ci chiedono.
Antonio Longo
Parco della Piana: un'opportunità?
Posted On at alle giovedì, febbraio 04, 2010 by Avv. Francesco QuerciIl punto di vista dell'UDC "Poggio a Caiano"
E’ davvero essenziale progettare con serietà e competenza la fisionomia di un territorio vasto che, da un lato, deve esaltare le caratteristiche “preziose” costituite dalle componenti paesaggistiche ed artistiche, dall’altro non deve comprimere lo sviluppo produttivo.
La sfida è quella di trovare una sintesi virtuosa tra le esigenze di tutela, a cui Poggio deve necessariamente mirare, e la necessità di non tarpare le ali a idee importanti per l’economia. Il pensiero è rivolto, in primo luogo, al progetto della “Cittadella Viola”, che noi riteniamo utile per tutto il comprensorio. Quindi, da un lato va accantonato ogni estremismo talebaneggiante di certi ambientalisti, dall’altra bisogna non essere asserviti a logiche mercantili di corto respiro.
Occorre, davvero, coltivare quella che il Master Plan definisce “visione colta ed avveduta della città e delle sue relazioni intermetropolitane”.
Ci interessa la possibilità di formare consorzi tra Comuni, a patto che questi non servano unicamente a creare nuove “poltrone” per le solite satrapie della sinistra.
Ci interessa che vengano creati organismi utili e funzionanti nell’interesse di un progetto ambizioso e difficile.
Noi crediamo che il Master Plan, specialmente nella sua chiara visione delle interconnessioni con le produzioni agricole di qualità e con le ricchezze monumentali del territorio, nella previsione di recupero e rilancio delle Cascine di Tavola e di Focognano, segni una via che deve portare ad un riassetto del governo del territorio tale da risolvere delle contraddizioni che frenano ogni potenziamento.
E, a proposito di contraddizioni, nutriamo la speranza che la politica nuova nata dal Master Plan possa risolverne alcune che sono vera piaga per tutta l’area.
Come è possibile ipotizzare una tutela paesaggistica efficace se si continua a tollerare che a fare da dirimpettaio a Villa Ambra vi sia quel mostro di lamiera della Stazione Enel? Come sopportare che le colline da Poggio alle Signe e Montelupo, nella loro spettacolare fuga, siano deturpate dai tralicci dell’alta tensione?
Anche di queste cose si dovrà parlare, senza tanti minuetti e senza complessi di inferiorità o asservimenti.
Noi, come partito locale, siamo disposti ad un dialogo a tutto campo, per non perdere un’occasione unica.
Cristiano Ciani
Querci-UDC: replica a Tosoni (LEGA NORD)
Posted On martedì 2 febbraio 2010 at alle martedì, febbraio 02, 2010 by Avv. Francesco QuerciUDC PRATO
“Il doppio attacco, riportato questa mattina da alcuni quotidiani locali, della Lega nei confronti della Chiesa Cattolica di Prato e dell'Unione di Centro impone un chiarimento all'interno della stessa coalizione comunale a sostegno del Sindaco Roberto Cenni.
L'arroganza politica espressa dalla Lega, in questo frangente, è ben più di un'intemperanza pre-elettorale; essa, evidentemente, ritiene se stessa l'unica depositaria della politica del rigore, negando l'azione politica messa in atto dalla Giunta Cenni, ben più ampia del semplice contrasto alla criminalità (sic.).
Non è un caso che i segnali mandati dal Sindaco di Prato, negli ultimi tempi, alla società civile, alle stesse opposizioni e, indirettamente, al mondo ecclesiale sono in vista di un ampio coinvolgimento della Città per rispondere alla crisi socio-economica "solidalmente".
In politica, questo significa privilegiare le istituzioni del dialogo, ovvero quelle realtà che, da sempre impegnate indistintamente e indifferente nei confronti di tutti (soprattutto dei poveri e dei bisognosi, delle famiglie come delle singole persone), oggi, più che mai, si stanno adoperando senza misura (senza se e senza ma) e stanno mettendo a disposizione di tutti risorse proprie, economiche e umane; dunque, in primis, la Chiesa Cattolica, la quale agisce tramite la Caritas Italiana (Onlus) e il ricco e variegato associazionismo cattolico (San Vincenzo De Paoli, Misericordie, UNITALSI etc.).
Questo "settore" della società italiana – non solo un’Istituzione –, e in particolare pratese, ricco di virtù religiose e di valori quali la solidarietà e l'accoglienza, permette all’odierna Giunta Cenni - dunque agli stessi spavaldi signori della Lega - una politica del rigore senza derogare dalla giustizia sociale e dal rispetto della dignità umana tout court; o se si preferisce, di non derogare da un serio programma politico volto non al semplice contrasto alla delinquenza (da notare che i maggiori frequentatori delle patrie galere sono ancora gli italiani, poi in secondo luogo i rumeni, poi gli albanesi, infine gli africani fra cui sempre fra i primi si trovano non i sub-sahariani, ma i marocchini; mentre, alla Dogaia di Prato, abbiamo un nutrito numero di cinesi) ma a ristabilire giustizia sociale, dove mancante, e dignità della persona umana.
Il "rigorismo" della Lega, abbandonato a se stesso, non opera per il Bene Comune; è come credere che il semplice contrasto alla criminalità risolva i problemi d'Italia, della Toscana e di Prato (sic). Nessuno con un minimo di conoscenza della storia, dei fatti e dei problemi italiani e pratesi può dar credito ad una visione politica così ristretta e spesso - come dimostra il doppio attacco odierno – volgare.
A Prato , di fatto, le fasce povere della città, siano esse cittadini italiani che stranieri, intra ed extra Unione Europea, si rivolgono ampiamente alla Caritas Italiana della Diocesi di Prato, non ad un Partito, tanto meno alla Lega, così come ai numerosi centri di ascolto parrocchiali e alla stessa opera vincenziana (Società e Conferenze San Vincenzo de Paoli), i quali nel silenzio dei più collaborano ampiamente con gli assistenti sociali – e ad ogni altra istituzione, quali gli stessi Assessorati alla politiche sociali o alla Croce Rossa Italiana - rendendo di fatto un servizio sussidiario, essenziale e incontrovertibile, a tutta la cittadinanza evitando contrasti altrimenti pericolosi per la società civile pratese.
Con tutta franchezza, la Lega sta esacerbando un doloroso e annoso problema di convivenza in una situazione di crisi socio-economica tutto volto al proprio interesse pre-elettorale, non volto al Bene Comune.
Infine, l'azione politica silenziosa, costante e operosa messa in atto dall'Unione di Centro, in appoggio alla Giunta Cenni, mostra come il piccolo partito laico, con ben sedimentati valori e riferimenti cristiani, non abbia sgomitato all'interno del Consiglio Comunale, ma si sia reso garante di una funzione fondamentale – in una moderna democrazia – di dialogo sia fra i medesimi alleati che con le opposizioni, avendo un’unica discriminante, di nuovo, il Bene Comune: funzione – la nostra – ben più essenziale, di vero servizio alla politica, alla società, alla buona amministrazione della cosa pubblica, in vista del futuro e non dell’immediato tornaconto elettorale.
I problemi di Prato - dell'Italia e della nostra regione - sono così ampi e complessi che le posizioni della Lega mostrano tutta lo loro limitatezza, ed esigua lungimiranza politica, mentre le politiche sociali ed economiche rettamente intese, quindi rivolte al Bene Comune, impongono ben più del rigore estremo e immediato, quanto la capacità di mantenere una società civile accogliente, forte nel contrasto alla criminalità, ma coesa.
Una forza politica come l’Unione di Centro, oggi, mostra tutta la sua valenza a servizio della politica e della società; fa politica seria e di “rigore”, non mancando però alla salvaguardia del Bene Comune; mentre la Lega deve spiegare quali sono le sue risorse e le sue politiche a riguardo”.
Francesco Querci
Segretario Comunale UDC Prato