Dalla Regione: dura critica alla Sanità Toscana

si sono conclusi i lavori della commissione d’inchiesta sull’ASL di Massa. Come membro di questa, ho predisposto, insieme agli altri gruppi di opposizione, una relazione finale e una risoluzione (che trovate in allegato), che a differenza di quelle di maggioranza, ha evidenziato anche le responsabilità politiche del Presidente Rossi (all'epoca Assessore alla Sanità), oltre quelle dei vari soggetti quali i revisori dei conti, la dirigenza ASL, i vari consulenti, la società di revisione ecc.
Il Presidente Rossi, infatti, ha omesso sempre di chiamare in causa il dipartimento della Giunta Regionale che avrebbe dovuto vigilare e richiamare la ASL ad una gestione corretta e più aderente alle risorse a sua disposizione.
Perchè a Massa si spendeva più di quello che avrebbe permesso il finanziamento regionale? Questa "caduta dalle nuvole" del Presidente non è accettabile. I campanelli d'allarme di una cattiva gestione, erano molteplici: la segnalazione della Corte dei Conti sull'esposizione di cassa di quasi 60 milioni mai rientrata; le relazioni del MES del S. Anna di Pisa, che evidenziavano come in quell'ASL, il tasso di spedalizzazione, era al 174 x 1000 in confronto ad una media regionale del 148, una forte spesa farmaceutica e quella del personale del 30% più alta, tanto per citarne alcuni.
L'opinione pubblica ha bisogno di conoscere fino in fondo le responsabilità penali, amministrative, contabili e anche quelle politiche da attribuirsi alla Giunta Regionale, che negli anni ha messo in piedi tutto un apparato di controlli molto costoso, senza però contemporaneamente svolgere il necessario ruolo di coordinamento come deve fare un'amministrazione che funziona senza fidarsi esclusivamente delle consulenze esterne che, fra l'altro, figurano come controllori-controllati. Questa vicenda ha dimostrato come la gestione della sanità toscana non sia purtroppo così virtuosa come finora annunciato.
(gruppo Udc)

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Mozione UDC in Regione su Accoglimento

Cari amici,
ieri in Consiglio è stata approvata a maggioranza la mozione sull’accoglienza in Toscana dei migranti provenienti dal Nord d’Africa sottoscritta da noi e dai gruppi di maggioranza. Le misure messe in atto dalla Toscana di fronte all’emergenza immigrati e all’accoglienza dei profughi, decidendo di non concentrarli in un’unica struttura come indicato dal Governo inizialmente, sono condivisibili. Dislocare in piccoli centri in varie zone della regione significa facilitare l’integrazione e l’inserimento nonché un minore impatto sociale sulla popolazione toscana. Condividiamo inoltre l’impostazione di non accogliere altri profughi nella nostra regione finchè altre realtà come l’Emilia Romagna, ma anche Veneto, Piemonte e Lombardia non si faranno anch’esse carico del problema dell’ospitalità. Risulta incoerente invece il comportamento del sindaco di Pisa. Si è opposto fermamente – e a nostro parere in modo giusto – all’utilizzo della struttura di Coltano per una tendopoli, ma poi ha dato il nulla osta all’uso dell’ex ospedale ortopedico di Calambrone senza dire niente a nessuno, provocando le rimostranze di cittadini e imprenditori che lo hanno costretto poi ad accettare lo spostamento dell’accoglienza su San Rossore.
Un ringraziamento va al mondo del volontariato, in particolare quello di stampo cattolico, che si è mobilitato e impegnato in maniera encomiabile nella gestione dell’emergenza e dell’accoglienza.
Infine una nota nazionale e internazionale: l’accordo del Governo con la Tunisia, se viene rispettato, è un importante passo in avanti. Naturalmente una cosa sono i profughi, un’altra i clandestini, verso i quali occorre essere intransigenti. Dobbiamo però essere consapevoli che tragedie come quelle accadute mercoledì scorso nel Mediterraneo in cui sono morte 250 persone devono farci riflettere per mettere in atto politiche di solidarietà verso le popolazioni del Nordafrica e le loro speranze di democrazia e benessere. Il resto dell’Europa non può lavarsi le mani di un fenomeno di emergenza mondiale. È una situazione che va governata da tutti e di certo non con inutili e deprecabili slogan come quelli di Bossi .

Cordiali saluti.
Il Presidente gruppo Unione Di Centro Regione Toscana
Giuseppe Del Carlo

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un Esercito Regionale? by Lega - inaccettabile -

un Esercito Regionale? by Lega - inaccettabile -

Posted On martedì 5 aprile 2011 at a martedì, aprile 05, 2011 by Avv. Francesco Querci La Lega promuove un esercito regionale, cosicchè la Toscana in caso di Ordine Pubblico o Calamità avrebbe a disposizione un'autonoma forza militare, armata in modo leggero per fare fronte alle varie emergenze. Quindi un nuovo corpo militare/di polizia che va ad aggiungersi a Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, polizia Provinciale e polizia municipale.

Così dopo le ronde, un esercito made in Tuscany.

Si consideri, e l cosa non è di poco conto,che la creazione di un esercito implica l'impiego di risorse ingenti, l'acquisizione di immobili e mezzi, la crezione di un organigramma, ufficiali,sottofficiali e via dicendo, con una lievitazione di costi per la comunità che definirei da "irresponsabile", solo averlo immaginato.

In un momento in cui le nostre forze di polizia sono impegnate ad ogni livello per fare fronte all'emergenze, il nostro esercito è impegnato a livello globale in missioni assai delicate, il partito del carroccio si inventa - per una sprovveduta ricerca di un riscontro mediatico (e forse non solo!) - una nuova forza armata in grado inevitabilmente di sottrarre quelle risorse indispensabile al mantenimento degli impegni dell'Esercito Italiano e delle forze di Polizia.

Se si volesse seriamente approcciare la questione, bisognerebbe parlare di maggiore investimenti per le forze di polizia sul territorio, dotandole di ogni mezo all'avanguardia per fronteggiare le emergenze conseguenti agli esodi,umanitari sempre più massicci o le calamità naturali e per il contrasto all'illegalità, specie quella di carattere organizzata o finanziaria che necessita di reparti investigativi sempre più tecnologici e all'avaguardia come addestramento e mezzi.

Rafforzare i Tribunali, inoltre, dove lo stato di diritto deve essere tutelato quale segno distintivo di civililtà e di una democrazia per uno stato moderno (assieme al sistema carcerario), invece di pensare a escogitare qualcosa che, in relatà, cozza con il sentimento d'unitarietà del nostro Esercitito che, a llivello mondiale, si è sempre dimostrato all'altezza di qualsivoglia sfida a livello umanitario, a confronto di eserciti ben più blasonati a livello militare.

L'Esercito Italiano e le Forze di Polizia, carabinieri e Finanza, in campo umanitario sono divenuti un'eccellenza italiana, da premiare e certo non da penalizzare.

Francesco Querci

Consigliere Provinciale

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un Esercito Regionale? by Lega - inaccettabile -

La Lega promuove un esercito regionale, cosicchè la Toscana in caso di Ordine Pubblico o Calamità avrebbe a disposizione un'autonoma forza militare, armata in modo leggero per fare fronte alle varie emergenze. Quindi un nuovo corpo militare/di polizia che va ad aggiungersi a Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, polizia Provinciale e polizia municipale.
Così dopo le ronde, un esercito made in Tuscany.
Si consideri, e l cosa non è di poco conto,che la creazione di un esercito implica l'impiego di risorse ingenti, l'acquisizione di immobili e mezzi, la crezione di un organigramma, ufficiali,sottofficiali e via dicendo, con una lievitazione di costi per la comunità che definirei da "irresponsabile", solo averlo immaginato.
In un momento in cui le nostre forze di polizia sono impegnate ad ogni livello per fare fronte all'emergenze, il nostro esercito è impegnato a livello globale in missioni assai delicate, il partito del carroccio si inventa - per una sprovveduta ricerca di un riscontro mediatico (e forse non solo!) - una nuova forza armata in grado inevitabilmente di sottrarre quelle risorse indispensabile al mantenimento degli impegni dell'Esercito Italiano e delle forze di Polizia.

Se si volesse seriamente approcciare la questione, bisognerebbe parlare di maggiore investimenti per le forze di polizia sul territorio, dotandole di ogni mezo all'avanguardia per fronteggiare le emergenze conseguenti agli esodi,umanitari sempre più massicci o le calamità naturali e per il contrasto all'illegalità, specie quella di carattere organizzata o finanziaria che necessita di reparti investigativi sempre più tecnologici e all'avaguardia come addestramento e mezzi.

Rafforzare i Tribunali, inoltre, dove lo stato di diritto deve essere tutelato quale segno distintivo di civililtà e di una democrazia per uno stato moderno (assieme al sistema carcerario), invece di pensare a escogitare qualcosa che, in relatà, cozza con il sentimento d'unitarietà del nostro Esercitito che, a llivello mondiale, si è sempre dimostrato all'altezza di qualsivoglia sfida a livello umanitario, a confronto di eserciti ben più blasonati a livello militare.
L'Esercito Italiano e le Forze di Polizia, carabinieri e Finanza, in campo umanitario sono divenuti un'eccellenza italiana, da premiare e certo non da penalizzare.
Francesco Querci
Consigliere Provinciale

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votato il Bilancio in Provincia: ambiente e territorio

Il mio voto al Bilancio della provincia l'ho voluto ancorare ad un aspetto programmatito particolare.
Particolare, ma si noti bene, d'interesse generale, molto di più di qualche partita contraddittoria o di una strada non finanziata.
L'ambiente: si torna su un tema che pochi purtroppo sono portati ad approfondire , delegando di fatto e troppo spesso le pubbliche amministrazioni a "fare del loro meglio".
Viceversa il tema è serio, riguarda tutti e dovrebbe essere seguito con molta attenzione.

La Provincia di Prato, nel piano interprovinciale dei rifiuti, resta ferma sulle scelte politiche che hanno contradistinto le fallimentari passate amministrazioni; non un segno di discontinuità, non un mutamento di indirizzo verso una scelta di termovalorizzatori ancorati ad una situazione oramai vecchia venti anni.
L'unione Europea ha codificato il "riuso" ed il "riciclo" imponendo agli stati membri di adeguarsi (in parte è già legge dello Stato), questo avrà negli anni una ricaduta sulle priorità e sulle scelte della amministrazioni e aziende che operano nel settori, con l'effetto che queste non potranno garantire agli inceneritori i quantitativi che oggi vengono ipotizzato per l'incerimento. Non è un caso che le società che gestiranno gli inceritori vogliono vincolare i contratti al "minimo garantito"!

Altro aspetto: la manovra della provincia non contiene e non prevede alcun incentivo ai privati che volessero investire sul territorio in via autonoma sul
"riuso" ed il "riciclo".
Nella sostanza la "Regione Padrona" anche su questo fronte, foraggia esclusivamente aziende partecipate per il vetro e la plastica, ma ninete per l'imprenditore propenso ad investire in quel famoso distretto verde, rilancio del nostro territorio.

Si continua ad essere indietro su questi temi, destrutturati ed impreparati sulle politiche dell'ambiente, invero assai importanti per una deversicazione così importante oggi per la Provincia.
francesco

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