PRATO FIRENZE E FEDERALISMO FISCALE
Posted On mercoledì 27 agosto 2008 at alle mercoledì, agosto 27, 2008 by Avv. Francesco QuerciPrato sta per essere riassorbita nell’economia Fiorentina,non c’è più tempo per le divisioni,è tempo di fare impegno comune.
E’ tema centrale della politica di questi giorni la realizzazione di un Federalismo fiscale compiuto, che,salvaguardando la sussidiarietà e la Unità nazionale sia il volano per rilanciare in modo diversificato ma più produttivo l’economia delle Regioni Italiane.
E’ questo un obiettivo importante ma non privo di rischi in un momento di grande trasformazione dell’economia europea,ove si affacciano aspirazioni per la nascita di grandi aree,spesso sovranazionali a sviluppo e cultura similare.basterebbe pensare al triveneto,l’austria,la slovenia, all’italia nordovest la Provenza e la Savoia,La lombardia e la Baviera.Anche in Italia comunque è inevitabile la costituzione di due macroaree,nord,centrosud.
Il tema comunque riguarda con forza anche il destino delle regioni centrali italiane e fra queste la Toscana,sempre più attardata tra una aspirazione turisticoagricola ed una economia frazionata,di pioccola impresa per conto terzi , vicina ad un antica vocazione di mezzadria,ed uno sviluppo industriale di livello qualitativo possibile per la presenza di operatori ad alta qualificazione artigianale,e di scuole di formazione di eccellenza,specie nel campo della moda,della mecanica,dell’ottica,dell’elettronica.
Alla Toscana manca tuttavia la spinta trainante,come avviene in molte regioni italiane della Provincia capoluogo,attardandosi Firenze ancora in un ruolo di città museo,di luogo attrattivo di eccellenza che la fa prigioniera dei suoi nuovi mercanti, bottegai o banchieri che siano.Firenze non riesce ad uscire dai suoi confini e se lo fa lo fa con una politica di sovvallaggio di rapina nei confronti delle altre città Toscane.
Se questo localismo territoriale rimane come nei secoli passati l’unica ambizione politica di questa Grande Città è inevitabile che le realtà della altre nove Provincie toscane non possa che abbandonare quel ruolo di fedualità verso il capoluogo.
E Prato che da molti anni ha lavorato per lo sviluppo dell’economia toscana,in questo momento si trova ad un bivio: scegliere in un momento di caduta dell’economia del distretto di tornare nella orbita politica ,amministrativa ed economica di Firenze,progettando in questa scelta l’unica possibile,od invece fare gruppo e rilanciare una propria autonomia,o comunque un ruolo identificativo specifico per collaborare con Pistoia e Firenze ad una crescita mantenendo una specifica autonomia?
SE il futuro si chiamerà federalismo fiscale,e di qui a pochi mesi lo vedremo,Prato ha molti crediti da chiedere alla economia Toscana.Il ritorno della pressione fiscale esercitata su Prato prima e dopo l’autonomia Provinciale,non è stata e non è ora in scala con le tasse che i Pratesi hanno pagato.Quanto si disperde nella regione toscana delle risorse prodotte non è certamente tenuto in considerazione nella politica della Regione.
Sono le cifre a parlare,basterebbe comparare in tema di perequazione quanto dalla provincia di Prato è indirizzato verso molte provincie più grandi ,ma più povere.
Ma quanto sta avvenendo in tema di scelte politiche su Area Vasta Sanitaria,area metropolitana Fiorentina, grandi impianti sportivi,centri universitari e scuole superiori di eccellenza,Trasporti ferroviari e viari,Alta velocità,allontanamento Provveditorato,mancata presenza Sovraintendenza,Mancati collegamenti Autostradali,fa pensare che la nostra regione consideri l’Area Pratese alla stregua dell’alto mugello o dell’area maremmana.
Forse in questi luoghi si vive meglio ,ma certamente si contribuisce con meno risorse all’economia regionale.
Ora in una gravissima crisi strutturale del Distretto a noi ed a noi soltanto pratesi è dovuta una riflessione di abbandonare il modello che ci ha reso esserevolano trainante per il nordovest della regione,è venuto il momento per tutti di fare gruppo,accantonare le divisioni che ormai occupano anche i circoli e le associazioni più minute oltre i maggiori partiti e selezionare classe dirigente,porsi obiettivi,darsi strategie per realizzarli.Solo così potremo evitare il collasso dell’area Pratese.
Selezione della classe dirigente:E’ di questi giorni sui giornali il Toto sindaco,frutto delle diatribe che all’interno degli schieramenti ,si produce tra cordate,amicizie trasversali,gruppi economici.
La politica è fatta di queste cose,ma non vorremmo che per far dispetto l’opposizione scegliesse un candidato sindaco tra i vari papabili della maggioranza per far dispetto ad un candidato migliore,e che al contempo la maggioranza facesse finta di voler far da sola, sapendo di poter recuperare le minoranze,le più varie,partiti, comitati,associazioni,fedi etniche e religiose,lavorando in una economia di sottogoverno.
Si parla di elezioni primarie e perché non effettuarle in modo vero e serio per scegliere almeno una rosa di candidati?Noi non crediamo ai sindaci leaders, ma alla rappresentanza ,e vorremmo che il ruolo del Sindaco si avvicinasse più a quello di censore,giudice,e suggeritore per il Consiglio che a quello di Tiranno poco illuminato come troppo spesso si è manifestato in molte città in questi anni.Potrebbe essere un programma per il nuovo Sindaco,un programma di coinvolgimento di tutti per il bene comune,una garanzia per suscitare un impegno per la risalita del Distretto.
Obiettivo: un modello di città da costruire dove il tessile sia ancora cardine,ma con un ruolo specifico nell’economia toscana ,trainarla verso il polo europeo emiliano e veneto.
Strategia:individuare le carenze infrastrutturali,abitative,sociali,di decoro cittadino,di immagine che la rendono invisibile agli organi di informazione ed ignota al circuito commerciale fuori dell’area tessile,dare speranza ad un esercito di immigrati che ormai sono qui e che da qui difficilmente se ne andranno per evitare un’inevitabile conflittualità figlia della povertà.
Lo spirito che tutti noi dovremmo avere per realizzare questi obiettivi che noi dell’UDC proponiamo non è molto diverso dalle ragioni per cui si è costituita a Roma la Commissione Attali,per amministrare le risorse per Roma Capitale.
Certo noi non abbiamo a Prato le risorse che i Romani e di centrosinistra e di Centrodestra si sono assicurati con il varo della legge speciale per Roma Capitale,ma gli obiettivi che hanno fatto decidere Amato ed Alemanno a lavorare insieme non sono superiori alle necessità di salvare il nostro distretto.
Non dico che improvvisamente il motto possa diventare: tutti per uno ,uno per tutti per la difesa di Prato,ma qualche segnale di intesa di regole,di garanzie per le minoranze,di progetti non rinviabili e quindi accettati da tutti,di voglia di dire basta alle contrapposizioni inutili,è il momento di cominciare a gettarlo.L’alternativa è continuare a rinchiudersi nella sedi sempre più ristrette del potere alla ricerca di Re travicello,sapendo che inutilmente nessuno ha nel cappello il coniglietto magico(il sindaco) per risollevare Prato.
Ormai non abbiamo più tempo,perfino il Consiag, magico scrigno di potere e risorse sta per gettare la spugna per padroni più importanti,
Enrico Mencattini segrtetario provinciale udc prato
festa UDC Chianciano
Posted On sabato 16 agosto 2008 at alle sabato, agosto 16, 2008 by Avv. Francesco Querci Posted On at alle sabato, agosto 16, 2008 by Avv. Francesco QuerciBuone vacanze e... buone idee!!!,
Forse il mese di agosto, con i suoi ritmi rallentati è propizio per fare spazio a qualche ragionamento. Perché se è giusto e utile, ogni tanto, fermarsi e magari distaccarsi un po’ dalla routine della quotidianità, è giusto anche non addormentare il cervello.
Per questo è opportuno ragionare anche di politica, quella vera, quella utile, quella che vale. Non il chiacchiericcio, le lotte intestine, gli interessi personali, lo scontro fine a se stesso, l’urlare gli uni contro gli altri. Certo, oggi, la politica non dà un grande spettacolo. Ma c’è un’esigenza crescente di qualcosa di nuovo e di diverso. Di positivo e di serio.
Non è facile. Perché è più semplice insultare e banalizzare, dipingere gli altri come nemici. Ma io sono convinto che nel Paese ci sono tante persone di buona volontà, che sanno ancora cos’è il bene comune, e che si trovano disorientati e delusi. Se queste persone si mettessero insieme, tornassero a pensare e ad agire, anche in politica...
I risultati elettorali, l’Udc che è riuscita a sopravvivere alla pressoché totale cancellazione di formazioni politiche consolidate, le contraddizioni delle due coalizioni maggiori, aprono spazi interessanti per cercare di costruire nuove forme di impegno e di presenza politica.
Questo dovrebbe essere la “costituente di centro”. E lo potrà essere nella misura in cui ognuno darà il proprio contributo, con generosità, senza secondi fini, ma con la convinzione che il nostro Paese ha bisogno di una politica cristianamente ispirata, che dia risposte ed orizzonti di crescita alla società italiana.
Mi permetto dunque di proporvi qualcosa da leggere. E perché no, di valutare un impegno più diretto, una partecipazione più attiva. A cominciare dal confronto delle idee: se qualcuno vorrà commentare , suggerire, ampliare e approfondire, lo faccia liberamente!
Marco Carraresi
Presidente Gruppo UDC in Regione Toscana
SANTA MARGHERITA
Posted On giovedì 31 luglio 2008 at alle giovedì, luglio 31, 2008 by Avv. Francesco Querci
Ci aspetta un'autunno caldo ove Gotham City (definito cosi il progetto dell'ex Banci da alcuni amici) farà da padrona, portandoci allegramente vero le primaverili competizioni amministrative. Tutti o quasi, a ricaricare le batterie, ma anche a pianificare tattiche e strategie.Ma distratti come siamo, abbiamo pensato di pubblicare le foto della rissa di Santa Margherita, per ricordare a chi ci amministra (ed anche ad altri distratti!) che esiste il pericolo sicurezza anche e soprattutto per i reati contro la persona.
Si veda anche il video dei fatti di Via Magnolfi per capire come i nostri cittadini vivano in situazione assai critica che si aggiunge ai disagi degli amici di chinatown .
Rifiuti e schiamazzi sono una forma di violenza spesso assai peggiore, per la loro quotidiana frequenza, assai peggiore dei fatti eclatanti di cronaca o di reati "economici'.
Vedere minata e compromessa la pace del proprio casolare, delle proprie (sane) abitudini é indice di un degrado che va oltre la rilevanza penale di un singolo fatto e - aggiungo - non é un militare con la mimetica e fucile mitragliatore a risolvere il problema (....anzi), però l'attenzione deve restare alta, molto alta e devono essere attivate tutte le forze per contrastare i fenomeni denunziati, contrastando chi intende sminuire l'esistenza del problema.
Un cittadino pratese, residente del centro, che abita in via Margherita,che da mesi (anni) denuncia tristemente la situazione di vera emergenza della Sua zona (magnolfi-via margherita, piazza Lippi), mi ha mandato alcune foto ce ritraggono quanto successo l'altra notte fra nigeriani
Per la crudezza delle immagini consigliata solamente ad un pubblico adulto, per vedere le foto dovrai passare dal seguente LINK: la Rissa di Via Margherita CLICCA QUI PER VEDERE LE FOTO.
Avremmo preferito salutarVi diversamente, ma questa é la dura e tragica realtà.
"battaglia per il voto di preferenza"
Posted On mercoledì 30 luglio 2008 at alle mercoledì, luglio 30, 2008 by Avv. Francesco Querci"battaglia per il voto di preferenza"
[30 luglio 2008]
Lo ha annunciato il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, conversando a margine della direzione nazionale del partito con i giornalisti: «Avvieremo una sottoscrizione popolare per reintrodurre il sistema delle preferenze nella legge elettorale nazionale. Non c’è, infatti, meccanismo peggiore che pensare ad una classe politica nominata dall’alto». Una battaglia quella di Casini che si affianca a quella promossa dal segretario Lorenzo Cesa che nella sua relazione ha affermato: «Il nostro orizzonte deve essere quello di creare, anche in Italia, un bipolarismo virtuoso, dove i governi poggino su coalizioni stabili e operose perché costruite su scelte condivise e non su uno stato di necessità. Devo dire sinceramente di credere poco alla formazione di un terzo polo». E venendo al tema delle alleanze, Cesa ha aggiunto: «A chi ci accusa di essere ambigui, rispondo che noi non siamo equidistanti e che non stiamo applicando la politica dei due forni. Noi, semplicemente, stiamo mettendo gli altri alla prova, stiamo ponendo sia il Pdl che il Pd dinanzi alle loro responsabilità, per capire dove e con chi sia possibile costruire un solido futuro per il sistema Paese».
Poi, anche in vista delle elezioni europee del 2009, ha affrontato il tema delle alleanze: «La ricetta che noi dobbiamo proporre è quella di una semplificazione del quadro politico che si concili con la governabilità e con il pluralismo e che per questo si arresti un passo prima di compromettere l’equilibrio democratico». E ha precisato: «Non entreremo mai in coalizioni o governi locali insieme a forze di sinistra». Tuttavia, non ha mancato di aggiungere: «La tornata amministrativa del 2009 sarà di ampie proporzioni e dovrà vederci inseriti necessariamente in una logica di alleanze su tutto il territorio nazionale». D’altronde, anche Pier Ferdinando Casini – parlando a Todi lo scorso fine settimana – aveva detto che “ non siamo mica frati trappisti” riferendosi alla necessità di non rimanere isolati politicamente e di dover scegliere (“caso per caso”) con chi stringere alleanze. Sul dialogo con il governo Berlusconi Cesa ha nuovamente ribadito la posizione del partito «che è anzitutto di disponibilità a quelle riforme e a quegli interventi strutturali di cui il paese ha assoluto bisogno per uscire dalla difficoltà in cui si trova.
Sta in questo la nostra “opposizione repubblicana”, nella capacità di distinguere tra le cose che non vanno e sulle quali bisogna dare battaglia a maggioranza e governo, e quelle che invece vanno sostenute, senza ipocrisie e senza pregiudizi, nell’interesse esclusivo del paese, anche se a proporle è Berlusconi. È proprio per questo che abbiamo confermato, di recente, la nostra disponibilità a concorrere ad una seria riforma della giustizia o a misure intelligenti a favore della sicurezza degli italiani».
Poi si è soffermato sul futuro del partito e sul suo rapporto con i movimenti che hanno dato vita al gruppo parlamentare dell’Unione di Centro e che si stanno preparando ad una fase costituente: «Io sono segretario nazionale dell’Udc - ha affermato - e mi trovo per questo, come tutti voi che di questa forza siete la classe dirigente, a ricoprire un duplice, delicato ruolo: rappresentare uno dei cinque partiti sopravvissuti al cataclisma elettorale di aprile, ma essere anche al vertice della forza politica che ha avviato e sostiene il processo costituente per andare oltre se stessa e creare qualcosa di nuovo nel panorama politico italiano».
Cercare, quindi, qualcosa di nuovo nel panorama politico italiano è l’obiettivo che l’Unione di Centro si deve porre. «In questo senso – ha poi affermato Cesa - mi pare di poter sottolineare la presenza di elementi di difficoltà tanto nel Pdl quanto nel Pd che certamente non vanno enfatizzati, ma che danno un senso più concreto al percorso dell’Udc per rafforzare se stesso e procedere verso la Costituente di centro». D’accordo con il segretario politico anche il leader dell’Unione di centro Pier Ferdinando Casini che, conversando con i giornalisti prima della direzione nazionale del partito, ha anche annunciato che avvierà «un’iniziativa estiva, una sottoscrizione popolare per reintrodurre il sistema delle preferenze nella legge elettorale nazionale» ed in tal senso ha aggiunto che «non c’è meccanismo peggiore che pensare ad una classe politica nominata dall’alto». A chi gli chiedeva, infine, un’opinione sulla ventilata reintroduzione dell’immunità parlamentare Casini si è detto «perfettamente d’accordo con i presidenti Gianfranco Fini e Renato Schifani: non è questo il problema degli italiani».
Circolo e UDC al seminario Liberal a Todi
Posted On at alle mercoledì, luglio 30, 2008 by Avv. Francesco Querci
La Presidenza del Circolo Liberal di Prato e i vertici della Segreteria Pratesi hanno partecipato al seminario di adornato.Una evento importante che ha confermato la volontà di una costituente di centro che sappia parlare a destra e a sinistra, ma fedele al voto dato daglli elettori nell'ultima tornata elettorale.
Incontro tra le delegazioni dell’Udc e del Partito Socialista della Provincia di Prato.
Posted On at alle mercoledì, luglio 30, 2008 by Avv. Francesco Quercida pratoblog
Prato, 27 luglio 2008 - Guidate dai rispettivi segretari provinciali Enrico Mencattini e Alessandro Michelozzi si sono incontrate le delegazioni provinciali dell'Udc e del Partito Socialista di Prato. Motivo dell'incontro la difficoltà ad un confronto politico che sia strumento di dialogo costruttivo sulla Amministrazione di Prato e della Provincia,e l'individuazione di strumenti e metodiche nuove di rapporto con la gente, sempre più lontana dalla politica.
«I due Partiti concordano - si legge in un comunicato - con la necessità di superare la politica della contrapposizione dove e comunque e l'opportunità di proporre, in questo difficile momento dell'area di Prato, un maggior coinvolgimento dei partiti sia di maggioranza che di opposizione nella individuazione di soluzioni. Udc e Partito Socialista concordano su riforme elettorali ed istituzionali che rendano ragione al valore della Rappresentanza elettorale, con il pieno rispetto anche delle minoranze ed il ripristino del voto di preferenza ad ogni livello,rinnovando competenze specifiche di proposta e controllo ai consigli di ogni livello. In particolare i due partiti concordano per la difesa del ruolo del Parlamento secondo le indicazioni Costituzionali».
«In questa ottica - continua il documento - le delegazioni hanno concordato un percorso da sottoporre ai direttivi provinciale e comunali dei rispettivi partiti,per sviluppare un confronto con la città, i comuni della provincia, attraverso circoli, associazioni, comitati spontanei su obiettivi specifici con incontri tematici. E' stato concordato al contempo - si legge a conclusione del comunicato - di avviare un percorso che consenta di trovare un riflesso di quanto sin qui affermato anche nei comportamenti delle proprie rappresentanze nei consigli dei comuni della Provincia pur nel rispetto della propria autonomia e dei propri specifici ruoli di maggioranza e opposizione».
L'Ex Banci anche oggi agli onori della cronaca:
Posted On martedì 22 luglio 2008 at alle martedì, luglio 22, 2008 by Avv. Francesco Querci
L'Ex Banci anche oggi agli onori della cronaca: in Commissione urbanistica la maggioranza perde i pezzi (IDV+VERDI) e si salva grazie a Taiti.Sull'area sembra che ci si giochi il futuro assetto politico della città : i fautori del progetto lo difendono, mentre chi ha bisogno di trovare "facile" consenso lo attacca: così si muovono i rappresentanti dei partiti nelle sedi e fuori delle sedi istituzionali.
Il tutto appare invero anche e sin troppo scontato.
Verrebbe da dire che é un peccato: la valorizzazione dell'area con un progetto innovativo ed importante della città e per me un centro polifunzionale, magari unito strettamente alle tematiche della tecnologia, dell'innovazione, della cultura, della nostra capacità di promuovere e creare, resta accattivante.
Un progetto però già nato viziato; segnato da un peccato originale che segna e contraddistingue il suo DNA. Infatti solo di questo si può parlare quando la politica e le scelte che contano per la nostra città vengono delegate e gestite come una cosa di famiglia o quando una società di servizi, ex fornitrice di gas, si trasforma in un azienda di monopolio la quale interviene più o meno direttamente sulle scelte fondamentali della città e ne condiziona gravemente i suoi equilibri, compromettendo concorrenza e competizione fra i molti per favorire i pochi.
(una nota polemica va anche alla riforma dei Servizi Locali varata dal governo Non in linea con le aspettative e nono in grado di soddisfare le reali esogenze del Pese per un approfondimento vai qui)
Ad ottobre 2007, sempre su questo Blog, avevo già evidenziato le circostanze appena dette ("... e guarda caso l'EXBANCI è del Consiag") proprio a dimostrazione come sin dal momento della presentezione era insito il pericoloso dualismo Consiag-Comune di Prato, idoneo a minarne le fondamenta. Le logiche che infatti ispirano questa santa alleanza, oramai contrastano con il comune sentire, ma soprattutto pare cozzare con gli stessi interessi della collettività.
E' un peccato che un tale progetto non sia stato inserito in uno più ampio che comprendesse il centro storico il macrolotto zero con i tempi necessari del confronto e del dibattito, senza ovviamente trascurare il sacrosanto momento delle scelte che ogni amministrazione deve sapere gestire nel momento del bisogno.
Credo che sia giunto per l'amministrazione il momento delle scelte importanti ed indilazionabili, il momento di dire ai pratesi di cosa si vuole fare della nostra città invece di dare la malinconica sensazione di navigare a vista sulla scia di qualche finanziamento europeo (che spesso é stata in grado di perdere per ingiustificati ritardi e mancata allegazione dei documenti).
Ripensare l'area in un contesto più ampio, con un progetto non astrattamente vincolato al tessile o all'area fieristica fiorentina, ma valorizzato con idee e progetti differenti ed aperti al contributo della città.
Per capire meglio Vi invito a leggere le dichiarazioni riportate sul sito di Consiag di Abati e Romagnoli.
<<<>A poco meno di tre anni dalla presentazione del masterplan firmato dal grande architetto Massimiliano Fuksas che ha ridisegnato un’area di 30 ettari di cui 18 di proprietà di Consiag, continua il percorso verso la trasformazione dell’area ex Banci in un polo ricettivo pubblico-privato a funzioni miste. Oggi è pronto lo studio urbanistico e verifiche dimensionali effettuato sull’area da Urban che prevede il riassetto urbanistico di una parte della città e l’interramento della declassata. Un complesso progetto di fattibilità che sarà discusso nel corso di una serie di incontri con tutte le categorie economiche, politiche e sociali della città.
In apertura della presentazione Paolo Abati, presidente di Consiag ha dichiarato:
"Oggi parliamo della riqualificazione di un’intera parte della città ma soprattutto di un’idea nuova della città, studiata e disegnata in assoluta sintonia con il Comune di Prato. E' importante che si percepisca questo studio come un’occasione per Prato da non perdere: non c'è niente di definitivo ma crediamo che questa proposta possa contribuire in modo significativo al dibattito che deve cominciare oggi stesso. Non si può ridurre tutto al serve o non serve. Da parte di Consiag, è un modo per chiamare tutti a un impegno con l’obiettivo comune di concretizzare. Perché di questo, credo, ha bisogno la città"
Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Prato, Marco Romagnoli:
"Prato deve cambiare perché sono cambiate le esigenze e questa è l’occasione giusta per farlo. Non vogliamo far sparire la vocazione industriale di questa città: tutt’altro. Vogliamo che Prato diventi sempre più un centro nevralgico dell’area metropolitana e non solo. Una città industriale certo ma anche una città di servizi. La realizzazione di un polo espositivo, integrato nel sistema fieristico fiorentino, significa concretamente guardare oltre le prospettive locali e pensare a uno sviluppo in un contesto di area metropolitana. L’importante è il presupposto: Prato può cambiare. >>>
Casini al Sole24ore: "la riforma dei servizi locali"
Posted On lunedì 21 luglio 2008 at alle lunedì, luglio 21, 2008 by Avv. Francesco QuerciComune di Prato: amministrative 2009 PRATOPRIMA
Posted On martedì 15 luglio 2008 at alle martedì, luglio 15, 2008 by Avv. Francesco Querci15-07-08 Alla cena del 15-07-08 presentato il progetto UDC per PRATO'o9
L'articolo sul sito Udc Italia clicca su " Noipress la Famiglia Italiana"

Prato è stata una città aperta e tollerante, ha utilizzato la sua tradizione del lavoro, del tessile, anche per accogliere nel suo benessere tante persone, lasciandole contribuire alla crescita della comunità.
Magari alla maniera sua, senza troppi salamelecchi, ma questa città nel tempo, qualcosa ha regalato un po' a tutti.
Poi la crisi e la mancanza di reazione. Si è ripiegata su se stessa ed ha atteso. Ha aspettato di essere colonizzata, negli ultimi dieci anni non ha accolto proprio nessuno, ha semplicemente lasciato correre e proliferare chiunque ed è
nell'illegalità, bastava lavorarci, considerato il declino del tessile cosa certa, perchè combattere?
E' riemerso un grande individualismo, forse celato da una troppo rapida crescita , magari anche un po' di spirito di sopravvivenza di chi si è trovato ad un tratto impoverito e, comunque se non più povero, in difficoltà e privo di progetti futuri.
No. Basta rimettere Prato davanti a tutto, basta guardarla e dire cosa non va e cosa non si vorrebbe. Basta mettersi a osservare e, cascuno nel proprio campo, ogni cittadino può contribuire, suggerire e dare il via a un progetto che diventi comune, fatto di tanti piccoli pezzi, chi vorrà suggerire cosa è meglio per rendere
mille problemi, uno alla volta, con un solo protagonista: Prato.
“PRATOPRIMA” vuole essere questo, insieme un’idea ed un progetto da dare ai pratesi, a tutti coloro che vorranno contribuire per il bene e per il futuro della città.
L'Unione di Centro si apre a livello locale rendendosi disponibile a
enrico mencattini francesco querci antonio longo
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