obbligo di denuncia della clandestinità

Mencattini (Udc): Con l'obbligo di denuncia della clandestinità da parte dei medici, rischio di una medicina e quindi di patologie clandestine.

Prato, 5 febbraio 2009 - «Esprimiamo forte dissenso e preoccupazione per l’approvazione in data odierna da parte del Senato della Repubblica in corso della legge 733 Sicurezza pubblica dell’emendamento 39/306. Con questo emendamento già a suo tempo ritirato in commissioni Giustizia ed Affari Costituzionali, su sollecitazione della Federazione Ordini dei Medici Italiana, viene invece oggi soppressa la norma che solleva il medico dall’obbligo di denuncia della clandestinità.

Questo di fatto ostecolerà il ricorso alle cure mediche da parte di stranieri illegali. Si attuerà insieme ad una norma contraria alla costituzione, al codice deontologico medico, un grave rischio per l’instaurarsi di una medicina e quindi di patologie clandestine,con percorsi sanitari al di fuori dei sistemi di controllo e verifica della sanità pubblica.

Sollecitiamo la Camera dei Deputati all’abrogazione di questo emendamento ripensandolo per permettere ai medici italiani di lavorare in serenità nel quotidiano, responsabili verso i principi universali di equità, uguaglianza e giustizia. Riteniamo che anche le comunità locali, attraverso i propri organi di rappresentanza esprimano il loro dissenzo. Enrico Mencattini segretario provinciale Udc Prato».

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