Querci (Udc): Il valore economico e sociale del cosiddetto “rifiuto”


Indubbio interesse perché è esattamente la gestione del valore economico e sociale di ciò che oramai comunemente definiamo rifiuto, e non dell’emergenza rifiuti, uno dei punti di forza del mio programma, quale candidato alla Presidenza della Provincia di Prato, e preoccupazione perché le conclusioni – che sono già un programma politico per facilitare le scelte già fatte da molte Amministrazioni locali e dalla stessa Regione – cui pervengono De Girolamo e Gensini non solo mettono in discussione il valore del bene rifiuto come bene materiale, e non energetico, ma lo equiparano implicitamente ad una fonte energetica alternativa, se non addirittura rinnovabile, giustificando così la scelta dei termovalorizzatori come unica, coerente e prioritaria.

La gestione del bene rifiuto, a livello di macro-area, quale può essere intesa la cosiddetta area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia, non può vedere altro che protagoniste le Province, ad esse è demandata la risoluzione di un problema di così difficile risoluzione, fermo restando i seguenti due principi basilari: 1) il rifiuto è un bene materiale – prima di tutto – e, dunque, un bene economico, e solo come conseguenza della negazione di questa valenza materiale può essere considerato – in maniera impropria – quale fonte energetica; 2) il rifiuto in virtù di come si crea, si confeziona e si conferisce è un bene di carattere sociale con il quale si può costituire una società migliore o peggiore – un ambiente più salubre o meno – fondata sui principi del risparmio, della sobrietà e della rinuncia allo spreco.

Questa corretta visione che inquadra la impropria – essa stessa – questione dell’emergenza rifiuti chiarisce su che linea programmatica, ma soprattutto etica, dovranno essere condotte le politiche dei nuovi amministratori, prima di tutti, dei Presidenti delle Province toscane.

L’impegno che mi prendo, di fronte agli elettori quale candidato Presidente, circa la questione dei rifiuti è chiaro: 1) scelta prioritaria della costituzione di una o più filiere del riciclo per pervenire ad un riuso quanto più possibile del rifiuto quale bene materiale e quale bene di carattere economico; 2) in via alternativa uso mirato e monitorato delle discariche per l’indifferenziato; 3) eventuali termovalorizzatorifiliere, ovvero si sia provveduto ad attingere alle più moderne tecnologie di trattamento e recupero dei rifiuti.

E’ da tenere presente che tramite un saggio investimento in ricerca tecnologica – da potersi realizzare benissimo a livello provinciale – nel giro di 5 o 10 anni l’ipotesi termovalorizzatori potrebbe essere accantonata. Ponendo le basi per un andamento virtuoso del ciclo dei rifiuti si otterrà così un indubbio risultato in termini di ricchezza per il territorio.

La Provincia di Prato, e l’area metropolitana della piana, possono ben diventare punte di eccellenza europee nel quadro della gestione di un bene materiale ed economico come quello dei rifiuti. A riguardo, presto inviterò gli altri candidati dell’Unione di Centro, di Firenze e di Pistoia, ad un incontro per sostenere assieme questa basilare scelta politica di natura etica, economica e sociale. Francesco Querci, Candidato Presidente Unione di Centro – Provincia di Prato». dovranno essere considerati come scelta estrema e temporanea in un contesto in cui si siano già potenziate massimamente le suddette

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