Dopo Casini: la riflessione "politica"

Un Palazzo Novellucci gremito di tanta brava gente, di destra, di centro, di liberi cittadini venuti per conoscere e per capire dove un leader come Casini sta conducendo un partito.
A Pier Ferdinando interessa far capire alla gente, cioè ai cittadini italiani, che oggi si può non essere con Berlusconi senza essere di "sinistra". Ciò implica "non essere" di destra, dunque esprimere nei modi e nei contenuti una politica assolutamente alta nello stile di De Gasperi, dei
padri fondatori della nostra "prima" repubblica senza essere minimamente nostalgici.

A Pier Ferdinando interessa mostrare che può esserci una politica condotta da un leader, però a servizio di un progetto politico dentro un partito che ha una storia, che ha delle radici, che ha delle tradizioni, senza niente togliere alla politica che media e traguarda il futuro.

A Pier Ferdinando interessa il futuro, non
tanto l'emergenza, perché comprende che formare un "terzo" polo nell'era del berlusconismo è un'operazione difficile e lenta, e come tale va condotta sapendo riparlare alle persone, oltre agli stessi media; uno strapotere asservito al potere.

Pier Ferdinando ha parlato a Prato? Alla città di Prato?

chi si attendeva discorsi lusinghieri per quel candidato sindaco o per quel candidato presidente di provincia è rimasto deluso. Pier Ferdinando è uno statista, forse l'unico oggi in Italia: ha dato una lezione di politica, dunque, ha premesso delle condizioni per qualsiasi tipo di appoggio.


Ha ascoltato Cenni, ma gli ha detto anche che se "vorrà" essere Sindaco, dovrà avere saldi valori e tradizioni per non scivolare nella demagogia e nel populismo in una società che è e sarà "multi-etnica".

L'Unione di Centro è un partito che si candida, da oggi in avanti, ad essere alternativa vera, non populista, non demagogica, ma anche ad esser fondamento sicuro per tutti coloro che, candidandosi alla guida di una città come di una provincia, vogliono trovare riferimenti culturali e valoriali della più alta tradizione politica italiana ed europea; senza saldi ancoraggi la politica non solo latita, ma risponde solo alle emergenze e si allontana drasticamente dalla società civile.










Cenni può contare su di un partito dai grandi valori europei e cristiani. La sfida con il PD, a Prato, si vince sapendo guardare oltre berlusconi; sapendo ancorarsi a valori e lanciare ponti, rimanendo ben radicati al centro.

Pier Ferdinando non ha lusingato nessuno ieri, a Prato, solo ha ricordato che la politica è la cosa più seria in un momento di crisi come
questo; e non è né del PD, né tanto meno della PdL.

C'è differenza a sostenere Cenni passando dall'Unione di Centro. Questo va ricordato a tutti gli elettori che domani andranno a votare.
Non è un caso che la scelta di Enrico Mencattini assieme a Francesco Querci è stata quella di muoversi con discrezione - da soli - candidando il partito alla guida di una delle Province italiane più piccole, ma anche più significative.

Rispe
tto al PD, questa opzione è l'unica alternativa valida, ma soprattutto l'unica seria politicamente.

Auguri a tutti i candidati rossi, verdi, azzurri, gialli, bianchi...
di Filippo Boretti

foto di alessandro coppini

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